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Messaggeria Istantanea





Poste Italiane: Flotta aziendale ad alimentazione verde, salute, sicurezza e sostenibilità ambientale

Quadricicli elettrici, vetture euro 5 e a metano, distribuzione carbon free e partecipazione a progetti europei: ecco la flotta verde di Poste Italiane. “Poste Italiane – spiega l’AD, Massimo Sarmi – ha fatto delle azioni di sostenibilità ambientale un punto qualificante della sua strategia di innovazione”.
poste quadricicli elettrici
Poste Italiane ha una lunga tradizione di attenzione alle politiche di sostenibilità ambientale delle attività di trasporto. Negli anni infatti ha sempre cercato di coniugare le esigenze di qualità del servizio con la ricerca del migliore veicolo o modalità di trasporto del proprio prodotto.
In particolare nei riguardi della flotta operativa, le prime sperimentazioni di veicoli elettrici risalgono al 1980.
Il numero di veicoli a metano, a partire dall’anno 2000, ha superato i 1500 mezzi, rendendo quella di Poste Italiane la più grande flotta postale europea di veicoli a metano.
Le sperimentazioni e i progetti europei di sviluppo hanno consentito di definire inoltre uno specifico quadriciclo elettrico per la distribuzione postale in ambito cittadino che sostituisca adeguatamente veicoli a motore tradizionale a due o quattro ruote utilizzati in tale ambito. Entro il 2012 tali veicoli saranno più di mille e copriranno le esigenze di distribuzione postale dei centri storici, ZTL e aree particolarmente pregiate del territorio italiano unendo confort e sicurezza del conducente con il rispetto dell’ambiente nei centri cittadini.
poste quadricicli elettrici
L’attenzione alla sicurezza ed al rispetto ambientale si traduce anche nella modalità di approvvigionamento dei veicoli. Autovetture e furgoni della flotta operativa sono rinnovati ogni quattro anni con contratti di tipologia nolo a lungo termine, che consentono di utilizzare veicoli “giovani” e sempre aggiornati. Il 2011 è stato l’anno del rinnovo della flotta a 4 ruote, con l’arrivo di più di 16.000 veicoli euro4 ed euro5, dei quali circa 1.800 a doppia alimentazione benzina-metano.
Per quanto riguarda i motomezzi, è in corso il rinnovo e la razionalizzazione della flotta che consentirà di avere, entro la fine del 2012, la sostituzione totale degli attuali 26.000 motomezzi Euro2, con circa 21.000 motomezzi Euro3 di ultima generazione.
Le attività di Poste Italiane in tema di flotta “verde” continuano con la sperimentazione di diverse tipologie di veicoli e soprattutto con una maggiore integrazione con le municipalità anche all’interno di progetti Europei, con lo studio e la sperimentazione di piattaforme multimodali di interscambio integrate con il tessuto logistico cittadino, e con la realizzazione di centri di distribuzione totalmente “carbon free” nel prossimo futuro.

Cassazione Lavoro, recenti sentenze su privacy-lavoro e risarcimenti CTD

Con sentenze del 2012 la Corte è intervenuta sul tema del controllo della posta elettronica nel contesto di un rapporto di lavoro e sul tipo di risarcimenti da attribuire in caso di conversione rapporti di lavoro CTD a tempo indeterminato.
Con sentenza recente (2012) la Corte di Cassazione ha legittimato il controllo della posta elettronica del lavoratore dipendente, qualora il controllo venga effettuato allo scopo di confermare/provare la presenza di comportamenti illeciti dello stesso.
La Corte di Cassazione (1411/2012) ha inoltre enunciato che in caso di conversione del contratto di lavoro da tempo determinato ad indeterminato per effetto di sentenza giudiziale, al lavoratore spetta il risarcimento previsto ai sensi della Legge 183/2010 “Collegato Lavoro” (finisce l’epoca dei maxi-risarcimenti determinati dal cumulo dei trattamenti stipendiali perduti per effetto dei comportamenti “trasgressivi” del datore di Lavoro) ?
La norma presa a riferimento "Collegato Lavoro" stabilisce che il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento stabilendo un'indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell'articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604).

Pensioni, lavoro, questione esodati, l'impegno Ugl e tutti i chiarimenti

Riforme pensionistiche a go-go, dal 2010 si susseguono cambiamenti mentre le aziende sfruttano il sistema previdenziale per mettere a posto i loro conti creando la questione degli ESODATI.
Il tema del giorno sembra essere divenuto la questione dei lavoratori esodati, che però resta integralmente sul tappeto visto che il Governo si è riservato di verificare i "numeri", per dare una risposta all'intera platea dei lavoratori cessati dal servizio mediante la sottoscrizione di un esodo anticipato dal lavoro, rispetto alla naturale decorrenza dell'assegno pensionistico (anche di 2/3 anni).
Fra le aziende, quella che si è distinta più delle altre nel riformare il "costo del lavoro" con il ricorso agli esodi volontari è Poste Italiane (inserita nel sistema Confindustriale) che ha creato un grosso problema, suscitato dalla riforma pensionistica del dicembre scorso (decreto SalvaItalia) con cui si è sostanzialmente ridescritto il sistema previdenziale italiano.
Fin da dicembre scorso l'Ugl si è attivata per dare un contributo risolutore al problema delle pensioni sorto dopo il decreto "Monti", promuovendo iniziative comuni con le altre OO.SS. (Cisl, Cgil, Uil), manifestando davanti alle sedi governative, portando in piazza i lavoratori ed i pensionati; l'unica cosa che non abbiamo fatto è stata quella di alimentare il lobbismo o cavalcare il problema per arraffare future "tessere" di "pensionati".
Attraverso il nostro impegno siamo riusciti a modificare (... anche con l'impegno dei Parlamentari di maggioranza) il testo del decreto SalvaItalia, suggerendo modifiche sul tema dei lavoratori esodati per salvaguardare l'intera platea e chiedendo alle aziende di intervenire, per concordare con il sindacato soluzioni alla questione sociale nata dalla rincorsa ad incrementare gli esodi volontari, mediante continue convocazioni dei lavoratori prossimi alla pensione e l'offerta di un "esodo incentivato".
Fin dalle prime modifiche previdenziali (scalino o scalone) abbiamo suggerito ai lavoratori di essere diffidenti rispetto alle proposte aziendali che miravano solo a raddrizzare i loro conti, piuttosto che a dare soddisfazione ai dipendenti.
Adesso facciamo i conti con un problema su cui il "Governo" dei "tecnici", sostenuto da tutti gli schieramenti politici, si muove con lentezza facendo conti... su conti... (l'ultima sanatoria sui lavoratori esodati, per mantenere i requisiti previdenziali antecedenti al decreto "SalvaItalia" non ha disdetto l'obbligo di conseguire la pensione entro i 24 mesi successivi all'emanazione del decreto).
Occorre fare di più, ma il Governo si è riservato di rispondere..., nel frattempo non dimentichiamo che occorre affrontare radicalmente il problema degli "ammortizzatori sociali" in Poste Italiane, visto che l'azienda non potrà più fare ricorso al "Fondo di Solidarietà", a meno di attivare nuovi accordi sindacali ed avviare l'iter d'istituzione di un nuovo "Fondo", ma per fare ciò l'azienda deve fare chiarezza sui "numeri" delle risorse umane riprendendo il dialogo sociale con il sindacato che NOI siamo pronti ad affrontare, senza porre condizioni pregiudiziali.
In ultimo, ma non in ordine d'importanza, c'è il tema del "LAVORO" che non c'è, dell'eccessivo precariato, dell'abuso dei contratti part-time (personale insostituibile nelle attuali carenze... ma a mezzo servizio).
Il tema del lavoro è quello centrale per lo sviluppo del paese, insieme a quello dei salari, della fiscalità, delle pensioni e di una diversa politica dei redditi che elimini le attuali eccessive sperequazioni fra la "casta" dei potenti e la condizione dei lavoratori più in generale, per un nuovo "Patto" per l'Italia che dia certezze ai giovani e tranquillità agli "anziani".

Lettera unitaria aggiornamento documento valutazione dei rischi - 29/02/2012









Dr.Paolo Faieta
Risorse Umane e Org.ne
R.I.Poste Italiane S.p.A.
Viale Europa 17500144 
ROMA06/59587979

Roma, 29 Febbraio 2012


Oggetto: aggiornamento documento di valutazione dei rischi.

Come è noto il D. Lgs. 187/2005 indica le prescrizioni minime di sicurezza inerenti le vibrazioni meccaniche,sia riferite al sistema mano-braccio (HAV) sia riferite al corpo intero (WBV).
In esso sono ribaditi gli obblighi del datore di lavoro (DDL) in termini di misurazione e valutazione dei livelli di vibrazione meccaniche, con specifico riferimento ai valori limiti indicati nell’articolo 3 dello stesso decreto.
L’accordo sottoscritto in data 27/10/2010 di riorganizzazione dei servizi postali ha determinato per i portalettere l’aumento della prestazione giornaliera da 6 ore a 7,12 ore; inoltre la diversa organizzazione, con una più spinta finalizzazione del prodotto al portalettere, ha determinato un aumento considerevole della lavorazione esterna svolta sul motomezzo e pertanto ha aumentato considerevolmente il rischio vibrazione di cui sopra.
Non ci risulta che l’Azienda abbia provveduto al conseguente prescritto aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) conseguente a tale variazione dell’organizzazione produttiva e pertanto invitiamo l’Azienda a svolgere al più presto tale adempimento.
Con l’occasione vi riportiamo alcune osservazioni:
· Il manubrio delle motociclette è fra gli apparati di lavoro il cui uso è ricompreso fra quelli che determinano rischio vibrazione;
· L’Azienda in passato ha svolto gli accertamenti attraverso “applicazione di accelerometro triassale tra il palmo della mano e la manopola sinistra” ma qui siamo nel caso di attrezzatura che deve essere tenuta con entrambe le mani e pertanto si ritiene che, nel ripetere la prova a seguito della modifica organizzativa di cui sopra , essa debba essere svolta attraverso la misurazione su ogni mano, e si faccia poi riferimento al più alto dei due valori, così come indicato nell’allegato 1 del D lgs 187/05.
· Molte zone di recapito hanno lunghi attraversamenti di strade sterrate o con fondo irregolare (ad esempio Roma con i suoi sanpietrini) e pertanto si ritiene che la prova debba essere svolta anche su diverse tipologie di percorso.
· Sono stati esclusi finora dalla valutazione del rischio vibrazioni i conduttori di carrelli elevatori presso i CMP-CPO, sarebbe necessario estendere tale analisi anche a questa categoria, secondo quanto riportato dalle tabelle dell’ISPELS.
· Sarebbe opportuno nella valutazione del rischio tener conto delle caratteristiche soggettive antropometriche dei vari soggetti coinvolti
· Siamo in presenza dell’ambito lavorativo ove si verifica più alto il numero di infortuni sul lavoro, molti dei quali sono dovuti a incidenti con motociclo fermo; riteniamo che la predisposizione di un sistema di sorveglianza sanitaria potrebbe dare utili indicazioni per collegare il fenomeno con l’evolversi delle condizioni sanitarie dei soggetti, derivante dall’esposizione degli stessi ai rischi professionali a cui sono sottoposti e contribuire ad identificare gli interventi atti a ridurre il preoccupante fenomeno.
Restiamo in attesa di un cortese riscontro alla presente.

L’amministratore di Poste non risponde

SLIDER_Sarmi

Roma - Il futuro di Poste Italiane è sempre incerto. Mentre da un lato le nuove frontiere dei servizi finanziari e assicurativi tirano che è una bellezza, determinando l’utile consolidato di un miliardo dell’intero gruppo, dall’altro il tradizionale comparto postale continua a declinare, con una perdita di 130 milioni nel 2011. L’idea dunque di separare (e vendere) il Bancoposta dal resto del gruppo fa gola a molti e il ministro Passera ne ha riparlato giorni fa in un’audizione in Parlamento.
Secondo il vecchio adagio di Ernesto Rossi, per cui in Italia la polpa se la prendono sempre i privati e allo Stato resta l’osso, si discute animatamente non più se spaccare la mela in due, ma come farlo. E la fantasia dei tecnici si scatena: un private placement presso investitori istituzionali, o anche fondi pensione o di private equity, piuttosto che portare in Borsa un pezzo dell’intero gruppo.
E mente si dibatte del futuro finanziario di Poste Italiane, i quasi 150.000 dipendenti leggono del loro destino soltanto sui giornali perché sono due anni che l’amministratore delegato, Massimo Sarmi, non incontra i sindacati, nonostante ripetute richieste ufficiali. Tanto che la più importante organizzazione sindacale di Poste, la Flp-Cisl, si è decisa a porre per iscritto le domande essenziali per sapere che cosa si sta combinando nelle segrete stanze e mettere in guardia su eventuali colpi di mano alle spalle dei lavoratori (e dei cittadini).
Sembra istruttivo leggere l’elenco integrale delle domande “impertinenti” poste a Sarmi, ma anche all’intero Consiglio di Amministrazione, al ministro dello Sviluppo Economico, al ministro dell’Economia e al presidente dell’Autority sulle Comunicazioni.
• Lei è a conoscenza che la posta e i giornali non arrivano più nelle nostre case con frequenza quotidiana e con la qualità dichiarata? A cosa è servita allora la fatica per portare avanti l'accordo sui servizi postali del 2010?
• Lei è a conoscenza che nel 2011 abbiamo perso molti clienti importanti quali Inps-Sky-Unicredit-Sogei-H3G-Grancasa e molti altri hanno dimezzato le spedizioni per oltre 500 milioni di pezzi?
• Lei è a conoscenza di migliaia di reclami di Aziende e cittadini insoddisfatti della qualità erogata dai servizi postali?
• Lei è a conoscenza che Servizi postali non partecipano quasi mai alle gare e che nel settore non sia nato da tempo alcun prodotto da offrire al mercato?
• Ci può spiegare come mai sia abortito il progetto di riportare i pacchi all'interno dei servizi postali e sul quale avevamo offerto piena disponibilità?
• E ci spiega anche come mai Poste Italiane non entra nel ramo RC Auto dove tutte le Compagnie di Assicurazione fanno enormi profitti?
• E' a conoscenza che circa la metà dei palmari dei portalettere sono inutilizzati e bloccati? Servivano per un nuovo servizio o per le gare d'appalto?
• Lei è consapevole che far accettare bollettini postali e ricariche Ppay e cellulari alla Sisal, ai Tabaccai, alle Banche e ora anche agli Ipermercati tiene lontani i clienti dagli uffici postali col conseguente danno nella collocazione dei prodotti finanziari?
• Perchè continua a tacere sui dissesti provocati dalla rete informatica di Poste dove sono stati investiti miliardi di euro? Oltre ai grandi black out qualcuno le spiega che quasi tutti i giorni gli sportelli si fermano e si impallano a singhiozzo?
• Lei è a conoscenza che milioni di euro del Fondo di Solidarietà presso l'Inps sono inutilizzati per l'errata programmazione degli uffici aziendali?
• Ci vuole spiegare come mai al Corporate Centrale lavorino più di un migliaio di persone che non sono dipendenti di Poste Italiane?
• Lei non ritiene che, perdurando l'attuale confusa gestione in Azienda, sia arrivato il momento che Poste Italiane abbiano un Direttore Generale?
• Ai lavoratori postali è stato decurtato il Premio di risultato del 2010 e 2011. Alla luce di ciò non le appare eticamente incompatibile il cumulo dello stipendio di Amministratore Delegato con quello di Direttore Generale?
• Alla luce delle iniziative del Governo perchè non vengono resi pubblici sul sito di Poste i compensi e i premi del Management?
• E a proposito di trasparenza, come si comporta l’Azienda in merito a Pubblicità – Sponsorizzazioni e Fornitori?
• Dopo il bilancio miliardario del 2010 e l'annunciato bilancio “entusiasmante” del 2011 come mai l'Azienda versa in condizioni pietose su mezzi, strumenti, qualità, sicurezza e personale?
• Alcuni Dirigenti e dipendenti di Poste sono preoccupati per la possibile violazione della loro privacy personale. A tal proposito Lei ricorda la vicenda Telecom?
Scettico sulla possibilità che l’amministratore delegato di Poste Italiane voglia rispondere a queste domande a stretto giro, il sindacato Cisl le rinnoverà, come un tormentone, tutti i giorni fino a quando non arriveranno le risposte attese.

Accordo Inps e Poste Italiane sui buoni lavoro

Da oggi sarà possibile acquistare e riscuotere i buoni lavoro, i cosiddetti “voucher”, presso tutti i 14mila uffici postali d’Italia. Poste Italiane e Inps hanno così esteso la fase sperimentale a tutto il territorio nazionale.

I voucher - spiega il comunicato di Poste Italiane - sono uno strumento innovativo che facilita la prestazione regolare di lavoratori impegnati per un periodo di tempo limitato (lavoro occasionale e accessorio). Sono in vendita negli uffici postali nel valore nominale di 10, 20 e 50 euro e disponibili anche in carnet da 25 pezzi. Nella cifra sono previste la copertura assicurativa attraverso l'Inail e quella previdenziale attraverso l'Inps, di conseguenza i periodi di lavoro sono pienamente riconosciuti a fini pensionistici.

Il datore di lavoro può acquistare i voucher in contanti o tramite Postamat, presentando la tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale o comunicando la partita IVA. E’ previsto un limite giornaliero di acquisto di 5.000 euro lordi. Dal giorno successivo all’acquisto, e prima dell’inizio della prestazione di lavoro, il datore di lavoro dovrà comunicare all’Inps il proprio codice fiscale, la tipologia di attività, i dati del prestatore (nome, cognome, codice fiscale), il luogo di lavoro, la data d'inizio e fine della prestazione. I buoni lavoro sono riscuotibili dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro occasionale.

La comunicazione deve essere effettuata chiamando il Contact Center Inps-Inail al numero 803164, o collegandosi con il sito www.inps.it e attivando la connessione alla pagina Lavoro occasionale o recandosi presso una sede Inps.
Per accedere, il committente deve indicare il proprio codice fiscale e digitare come password il codice identificativo (16 caratteri) di uno dei buoni lavoro acquistati o il Pin assegnato dall’Inps.
I buoni lavoro potranno essere incassati presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro occasionale. Per riscuotere il lavoratore deve presentarsi con la propria tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale.
I prestatori potranno riscuotere i buoni lavoro entro due anni dal giorno dell’emissione. Il committente che non utilizza i buoni lavoro acquistati potrà chiederne il rimborso presso le sedi dell’Inps.

Poste Italiane, ancora sciopero

Foggia - Sciopero delle prestazioni straordinarie di tutto il personale applicato al settore della sportelleria di Poste Italiane della Filiale di Foggia dal prossimo 27 febbraio al 10 marzo 2012. E' questa la decisione indetta dalle Organizzazioni Sindacali, riferita al conflitto di lavoro in atto.

Alla base della proclamazione dello sciopero, cui hanno aderito le sigle sindacali SLP CISL, UILPOST, CONFSAL-COMUNICAZIONI e UGL-COMUNICAZIONI, vi é l'atteggiamento arrogante dell'Azienda che, a detta dei Sindacati, con questo Managament non mostra alcun rispetto per il lavoro e l'impegno sino ad oggi profuso dai lavoratori applicati negli uffici postali che da tempo vedono disimpegnata l'Azienda dai problemi che affligono gli operatori di sportello come la sicurezza sugli ambienti di lavoro, l'atavica carenza di personale, lo smaltimento delle ferie, le pressioni commerciali, i corsi di formazioni effettuati dopo la prestazione di lavoro, il non funzionamento del conto ore per la certezza dell'orario di lavoro, in cui perdura la condizione del superamento dell'orario di lavoro senza riconoscimento economico.

Tale incerta situazione fa il paio con la precaria situazione in questa provincia che, nonostante i bilanci in attivo da quasi un decennio sventolati a più riprese, stenta a programmare un strategia di rinforzo, innovazione e modernizzazione di tutto l'asset aziendale, basata invece sul risparmio, in particolare del personale applicato. L'atavica carenza di personale unitamente ad una palese carenza gestionale, infatti produce continuamente code agli sportelli, sia nel capoluogo che negli Uffici del Gargano, del Subappenino e di alcune importanti comunità del tavoliere come Manfredonia, dove sono insuffienti oramai gli attuali uffici a contenere la grandissima domanda della clientela e dove tra l'altro sta per sorgere un agglomerato di oltre tremila abitazioni; come Cerignola anch'essa soffocata dagli oltre 60 mila abitanti che chiedono servizi più adeguati e confortevoli o come S.Severo malmessa per una sottostimata applicazione del personale.

Il tutto a discapito del cittadino, oltre al danno d'immagine procurato; l'assenza poi delle condizioni di sicurezza negli Uffici Postali, in un territorio ad alto tasso deliquenziale, si riverbera anche sulle condizioni psicofisiche dei lavoratori, costretti a lavorazione in forti situazioni di stress, e sulla cittadinanza per nulla tranquilla quando sosta negli uffici, da decenni luoghi di profonda socialità. Non ultimo poi il posticipo dell'orario di chiusura dopo le ore 19.00 negli uffici a doppio turno nel mentre i commercianti di Capitanata chiedono con forza una chiusura anticipata delle attività proprie per evitare ennesimi fenomeni di rapine, Poste Italiane decide di andare in controtendenza e senza convocare le rappresentanze sindacali, posticipa di fatti la chiusura degli uffici, facendo così terminare la prestazione lavorativa ai propri dipendenti in alcune giornate anche dopo le ore 21.00.

La Slp-Cisl Foggia, per tutto ciò sopra riferito, è protesa e decisa a rappresentare e tutelare gli interessi, i diritti e le legittime aspettative di questi lavoratori, delle loro famiglie e della clientela tutta, evitando accuratamente che vengano strumentalizzate le loro difficoltà, lottando tenacemente per rivendicare le loro rimostranze e per uscire da questo cronico degrado del territorio che colpisce inevitabilmente anche i princiapli servizi alla comunità della Capitanata.

Pertanto, per tutto ciò enunciato gli operatori di sportello aderenti all'iniziativa informano che termineranno l'attività alla precisa scadenza del normale orario di chiusura al pubblico, scusandoci sin da ora dall'eventuale disagio che verrà a crearsi, ma tale azioni di lotta risulta unicamente orientata alla salvaguardia di Poste Italiane, dei suoi servizi offerti in ogni luogo alla cittadinanza e dei livelli occupazionali.

Poste, nuova figura professionale commerciale venditore pacchi

Il nome si presta ad equivoci, ma la nuova figura commerciale postale è finalizzata a presidiare meglio il comparto Corriere Espresso e Pacchi.
Poste Italiane ci riprova e cerca di massimizzare i risultati nel settore del Corriere Espresso - Pacchi in cui l'azienda tenta di recuperare quote di mercato in concorrenza con gli altri competitori.
L'azienda ha comunicato alle OO.SS. l'introduzione della nuova figura commerciale del "Venditori Pacchi" con lo scopo di incrementare i volumi/ricavi.
Il Venditore pacchi andrà ad arricchire il segmento Impresa nello specifico settore e lavorerà su portafogli, per Area Territoriale, con competenze limitate al bacino delle Filiali ivi ricomprese.
Si tratta di 50 lavoratori suddivisi nelle diverse Aree Territoriali (cfr. doc. allegato) collocati nella linea AT - M.P./ Commerciali Imprese - Venditori.

Appello da Baggiovara: vogliamo l’ufficio postale


Baggiovara (Modena) - Come si può lasciare una frazione di 3600 abitanti senza ufficio postale? Come è possibile che i residenti, le ditte, i commercianti quando devono ritirare una raccomandata o un pacco debbano recarsi o a Cognento o a Vaciglio? Cognento è distante sette chilometri. A Casinalbo, un chilometro e mezzo, c'è un ufficio, utile però per i servizi generali, non per quello di posta inevasa. Si pensi ad un anziano che deve essere scarrozzato qua e là, si pensi ai disagi che ogni famiglia deve subire per il fatto che, una volta poi raggiunto l'ufficio, deve mettere in conto una lunga attesa per le file che per forza di creano.
I residenti, già un anno fa, si coalizzarono, raccolsero oltre cinquecento firme, incontrarono la Circoscrizione e ebbero contatti con le Poste. Il silenzio, il nulla di fatto sono state le risposte recapitate a ciascuno di loro. Ma ora tornano all'attacco perché, suggeriscono, anche per Poste Italiane quella di un ufficio aperto a Baggiovara, magari all'interno del centro commerciale, magari in sinergia con una filiale di banca, magari anche all'interno dell'ospedale, potrebbe costituire un business. Anche un ufficio aperto solo qualche giorno, ad orari ristretti: tutto andrebbe bene purchè a Baggiovara.
«Baggiovara negli ultimi anni - scrivono i residenti nel loro nuovo appello alle Poste esteso anche alle autorità locali - è stata protagonista di uno sviluppo urbano rilevante: 3600 abitanti, una quarantina attività commerciali, centro commerciale, polo ospedaliero, centro servizi Ausl e altro ancora. A un anno dalla petizione, malgrado diversi incontri con il presidente della Circoscrizione 4 Cirelli, che ringraziamo per la sua disponibilità e interessamento, e l'incontro con i vertici di Poste Italiane della Filiale di Modena nella persona della dottoressa Zagnoli, non è stato raggiunto l'obiettivo dell'apertura di un ufficio postale. Per Poste Italiane Baggiovara non è sufficientemente interessante, è punto di riferimento ininfluente per attrarre clientela e pertanto non sarebbero interessati all'apertura di un ufficio postale».
I residenti dunque rivolgono «un forte invito a Poste Italiane a rivedere la loro posizione e ad effettuare ulteriori verifiche sulle concrete possibilità che una frazione di 3600 abitanti e con tante attività non possa divenire davvero una buona occasione di business per l'azienda stessa. Un esame più approfondito delle reali potenzialità della zona porterebbero a nostro avviso ad una convergenza tra le esigenze di una società mista come Poste Italiane e le altrettanto legittime esigenze di una frazione così importante come Baggiovara. Come è possibile che una parte così importante del nostro territorio su cui molti hanno investito (pubblico e privato) non divenga una opportunità anche per Poste Italiane?».

Lecce, disservizi postali: presentato esposto in Procura

Lecce - Parte un esposto nei confronti di Poste italiane per i disservizi causati nella distribuzione della corrispondenza in alcune zone di Lecce. L’atto è stata depositato in Procura, presso il Tribunale di Lecce, da Emanuele Vilei, per il Comitato popolare leccese, il quale mette sotto accusa il comportamento «omissivo» del direttore del Servizio di recapito postale. A suo dire, infatti, il direttore non avrebbe mai risposto alle segnalazioni fatte nel mese di gennaio dal Comitato.

Nello specifico, si tratta di lettere in cui alcuni ex dipendenti di Poste italiane, tra cui Vilei (tutti aderenti al Comitato popolare), chiedono di conoscere «il nominativo del livello superiore/responsabile dell’Ufficio competente cui rappresentare i continui disservizi nel recapito della corrispondenza registrati in alcune zone della città», in particolare nel comprensorio della cosiddetta zona 167 A, B e C, tra San Massimiliano Kolbe e il rione San Sabino. Disservizi che sarebbero causati, secondo quanto viene specificato nell’esposto, «dall’assenza di un portalettere precipuamente addetto al servizio in tali zone che, solo sporadicamente, vengono assegnate ad altro portalettere in regime di abbinamento con altre zone della città» e che «non possono essere direttamente imputati alle determinazioni dell’Ufficio periferico, risultando conseguenza di scelte di tipo organizzativo afferenti alla competenza del livello superiore di cui, appunto, si chiedeva di conoscere il nominativo del relativo responsabile».

«A fronte di tanto - sostiene nell’esposto il Comitato popolare leccese - il direttore del Recapito postale di Lecce non ha mai fornito alcun riscontro, né scritto né verbale, neanche a seguito della successiva nota di sollecito. Tale comportamento omissivo anche dei doveri di ufficio si pone all’attenzione di codesta Procura, affinché possa valutare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità penale anche eventualmente in capo ad altri soggetti gerarchicamente sovraordinati nell’ipotesi in cui dovesse emergere che l’omissione in questione sia stata determinata dall’eventuale divieto espresso da questi ultimi a diffondere quanto richiesto».

Intanto, disagi e lamentele tornano a farsi sentire anche nel centro cittadino. Da via Salandra, Cesare Battisti e Di Palma, i residenti fanno sapere che la corrispondenza non viene consegnata da più di dieci giorni.

«Abbiamo provato a contattare il Cpo (Centro postale operativo) - spiegano al telefono - ma non risponde mai nessuno. Abbiamo anche provato a contattare la direzione dell’ufficio postale di Lecce ma il centralino risulta sempre occupato. Non sappiamo più che fare, siamo preoccupati perché la corrispondenza non arriva da troppi giorni ormai e chissà quante more ci toccherà pagare».

Fugge in Svizzera con due milioni di euro: arrestata direttrice delle Poste malata di gioco

gioco azzardo

Era riuscita a fuggire portandosi con sé due milioni di euro, truffando risparmiatori e pensionati attraverso manovre contabili e piccoli sotterfugi: è stata arrestata in Svizzera Daniela Paponetti, 57 anni, direttrice di Poste Italiane ed unica impiegata dell’ufficio postale in un borgo di Castel San Pietro Romano, comune a pochi chilometri da Palestrina. Una fuga durata nove mesi, tempo in cui il suo bottino è stato quasi tutto sperperato al gioco d’azzardo.
Dopo una complessa operazione di polizia internazionale, è stata dunque arrestata a Samnaun la direttrice malata di gioco, un luogo considerato un antico paradiso dei contrabbandieri nel triangolo formato da Svizzera, Austria e Italia: la donna fuggì il il 5 maggio 2011, senza più dare notizie di sè neanche ai parenti più prossimi che, solo quattro giorni dopo, preoccupati, si rivolsero ai carabinieri per segnalare la scomparsa. Del caso se ne era occupato anche nella trasmissione televisiva Chi l’ha visto?.
Le accuse nei confronti della fuggiasca sono truffa e peculato, reati per i quali è stato emesso il provvedimento di cattura e per cui verrà presto estradata in Italia. Una sessantina circa le persone vittime dei raggiri della direttrice, tra cui anche il sindaco di Castel San Pietro Romano.

Poste Italiane, lavoratori sull'orlo del licenziamento


Aversa/Casoria - Sinistra Ecologia Libertà della Campania esprime profonda preoccupazione per le sorti di 20 lavoratori che svolgevano la propria attività per conto di Poste Italiane e che si trovano di fronte alla prospettiva di perdere il posto di lavoro. Questi lavoratori sono dipendenti di una società, la Ligra, che esegue il servizio di recapito per Poste Italiane nelle zone di Aversa e Casoria. In seguito alla scelta da parte delle Poste d'internalizzare alcune attività e di ridurre il numero di lavoratori coinvolti, questi impiegati sono a rischio di licenziamento. E' questo l'esempio di come il combinato disposto tra privatizzazione ed esternalizzazioni delle Poste non hanno portato a una maggiore efficienza del servizio ed hanno soltanto contribuito a estendere anche a questo comparto la precarizzazione del lavoro. In questo caso si pensa a internalizzare attività senza fare altrettanto con i lavoratori. Sel Campania ritiene necessario un intervento urgente del governo per impedire, proprio in un momento di crisi come questo, il dramma della disoccupazione per 20 famiglie.

Poste... e non solo: 2012 per l'economia un anno difficile, all'orizzonte regressione

Mentre in Parlamento impazzano le lobby sul Decreto milleproroghe e le liberalizzazioni, all'euronona stime pessimistiche del PIL.
Il Parlamento italiano è impegnato a salvare le "caste" in nome degli interessi delle lobby che molti Deputati e Senatori rappresentano, pur di portare a casa il consenso che potrà comportare la futura rielezione.
Per i lavoratori ed i pensionati c'è stato sicuramente un impegno minore, nonostante gli evidenti errori commessi dal Governo sulla questione dei lavoratori esodati dalle aziende e lasciati privi dell'impiego e della pensione, oppure sul tetto dei pagamenti nei contanti, valido anche per le pensioni oltre 1.000 euro che costringerà gli "anziani" a dotarsi di strumenti finanziari per loro estranei, quali conti correnti, carte di credito, ecc..., a rischio dei malversatori.
Dall'eurozona le stime economiche per i mesi futuri suonano l'allarme rosso: la Grecia viene data a - 4,4, il Portogallo a -3,3 e l'Italia e - 1,3.
Ci aspetteremmo il massimo impegno della Politica, dei Governanti e delle Parti sociali, ma questo c'è solo fino ad un certo punto..., certamente non per nostra colpa.
Eppure in molti casi è l'Italia ad essere avanti sulle stime a livello europeo, come ad esempio per le giornate lavorative: siamo avanti rispetto alla Svezia, Portogallo, Germania, Danimarca, Norvegia.
Ma ritornando a Poste italiane ci piacerebbe tanto che la "nostra azienda" desse vita ad un "patto sociale" che rilanciasse concretamente "sviluppo" ed "occupazione" con un occhio più sugli investimenti, piuttosto che sui ricavi.
La concorrenza nel ramo finanziario si farà sempre più agguerrita e questo asset di Poste Italiane sta dando tutto il possibile (...non riuscirà a fare di più) a meno di lanciare idee e proposte nuove con il concorso dei lavoratori e del sindacato e nel frattempo dobbiamo fare i conti con le scelte sbagliate del management (gioco on line, flotta aerea, ecc...).
Chiedere una retribuzione più consona al ruolo della categoria che rappresentiamo (Bancari-Postali oggi pagati come "postini") ci sembra un principio di giustizia sociale con cui dovere fare i conti (meno premialità incontrollata e più remunerazione trasparente).
L'azienda dovrebbe dare spazio ai "talenti" quelli veri e valorizzare il lavoro con compensi più equi, anche in tempi difficili, per dare impulso alla motivazione e creare le migliori condizioni di "clima" e per una ritrovata serenità.

Poste Italiane di Viterbo informa

Viterbo - Si avvicina la data entro la quale scegliere il modo di riscuotere la pensione. In tutti gli uffici postali della provincia di Viterbo continua la campagna di comunicazione da parte degli operatori di sportello per fornire ai pensionati tutte le informazioni utili all’utilizzo degli strumenti elettronici di prelievo e pagamento messi a disposizione da Poste Italiane.
Dalla data dell’entrata in vigore della nuova disciplina introdotta lo scorso dicembre, per la quale dal prossimo 7 marzo non sarà più possibile ritirare in contanti la pensione sopra i mille euro, sono oltre 5.500 i pensionati della provincia di Viterbo che hanno già richiesto l’accredito del rateo pensionistico sul Libretto di Risparmio Postale o sul Conto BancoPosta, di cui oltre 1.500 solo nelle ultime settimane.
Salgono così ad oltre 32.500 - circa l’81% dei 40 mila pensionati della provincia di Viterbo che ogni mese ritirano il rateo presso gli sportelli postali – i pensionati che hanno già scelto l’accredito gratuito sul Libretto Postale nominativo o sul Conto Corrente BancoPosta.
L’apprezzamento dimostrato dai viterbesi per il Libretto Postale nominativo risiede soprattutto nella gratuità dell’apertura, della gestione del libretto e nella dotazione di una card gratuita per i prelievi; il Conto corrente ha invece la prerogativa di vedere azzerate le spese di tenuta conto per tutto il 2012 ai pensionati con più di 65 anni che accreditano, entro il 31 marzo 2012, la pensione sul conto BancoPosta Più.
Libretto, Conto corrente e InpsCard, l’ulteriore opzione di accredito per chi vuole ricevere la pensione direttamente sulla carta, permettono di accreditare il rateo il primo giorno di pagamento, consentendo di prelevare gratuitamente presso tutti gli uffici postali o presso gli sportelli postali automatici Postamat.
Inoltre, ai pensionati con l’accredito della pensione su Conto corrente, Libretto di risparmio (se in possesso di Carta libretto postale) e su InpsCard, Poste Italiane offre anche una copertura assicurativa gratuita fino a 700 euro annui contro furto, rapina o scippo di contante.

Scioperi Poste, Uil: “Non si riesce a raggiungere intesa sui temi importanti dell’azienda”

poste

Genova - A fronte del silenzio di Poste Italiane alle richieste riguardanti il rinnovo del Premio Di Risultato 2011/2013 e le numerose criticità nei diversi settori operativi dell’Azienda, prosegue lo sciopero dalle prestazioni straordinarie negli Uffici Postali della rete Mercato Privati. SLP CISL insieme agli altri sindacati, ritengono inaccettabile, il rifiuto di un confronto in merito ai temi che finiscono con il riflettersi sul servizio reso alla clientela.
Spiega Claudio Donatini, Segretario Regionale SLP Cisl Liguria: “il rifiuto aziendale dal trattare temi quali orari, mancanza di personale, le criticità conclamate nel servizio reso alla cittadinanza con l’avvio di progetti di razionalizzazione scorrevoli sulla carta ma faticosamente trasferiti all’operatività degli uffici postali, genera un sostanziale depauperamento della qualità della prestazione in ogni settore di intervento della struttura Mercato Privati, dalle direzioni di Filiale agli Uffici aperti al pubblico, retail ed impresa”.
Diversi gli ambiti problematici riscontrati dai sindacati, che da tempo sollecitano l’Azienda in merito alle notevoli criticità in tema di cosiddetta “razionalizzazione” e chiusura degli Uffici Postali.
Prosegue Maurizio Girani, Segretario Regionale UIL POST: “Non si riesce a raggiungere alcuna intesa sui temi importanti che rappresentano scelte vitali per questa azienda. Questo fatto finisce con il distanziare l’immagine di Poste da quello che dovrebbe essere un reale servizio alla cittadinanza. Non si negano le necessità di operare scelte di risparmio nella gestione, ma queste dovrebbero interessare unicamente gli sprechi, non il necessario”.
Secondo i sindacati, la politica aziendale si sta evidenziando per una serrata politica di contenimento dei costi, a scapito degli interventi a sostegno dello sviluppo dell’azienda, il risultato è che mancano gli strumenti idonei, latita la manutenzione, mancano le risorse necessarie anche strumentali ma soprattutto mancano le risorse umane necessarie a raggiungere il livello di ricavi previsto a budget continuamente ritoccati verso l’alto.
Girani e Donatini concludono: “È per questi motivi che abbiamo deciso di proseguire con l’azione di sciopero indetto dal giorno 27 febbraio al 24 marzo, pur essendo coscienti del disagio che questo potrebbe procurare alla cittadinanza a cui chiediamo onestamente di comprenderne le ragioni”.

Puliscono le Poste: sono 40, da un anno niente contributi


Pavia - Puliscono gli uffici postali di tutta la provincia, ma da un paio di anni si trovano a sostenere anche fino a sessanta giorni dalla data dell’accredito concordata con l’azienda. E ora hanno ricevuto l’ennesima amara sorpresa: «Da un anno, la cooperativa che li ha assunti dopo il cambio della guardia con Cpa, non paga loro i contributi». Per l’Inps è come se, per tutto il 2011, tutte loro non avessero lavorato.
La settimana scorsa la Direzione provinciale del lavoro aveva convocato un incontro con le parti coinvolte. C’erano Lorena Bini, segretaria Filcams Cgil che si occupa dei lavoratori nei settori del commercio e dei servizi e Gildo Comerci, collega del Fisascat Cisl. Ma, anche se convocate, la cooperativa e le Poste, che sono la ditta appaltatrice che, ogni mese, versa alle coop i soldi per pagare le lavoratrici, non si sono presentate, dicono i sindacati. E ora occorrerà aspettare l’incontro nazionale di venerdì prossimo per capire se la vertenza si possa sbloccare in qualche modo.
Spiega Bini: «A novembre dell’anno scorso la Cpa ha ceduto l’appalto a un altro consorzio. Ma ai lavoratori non è stato corrisposto nulla, nemmeno il trattamento di fine rapporto. I lavoratori, poi, hanno ricevuto l’avviso, a voce, di un piano di rientro di quanto era loro dovuto in 12 mesi. Per ora non è accaduto nulla, e agli incontri non si presenta nessuno». Il problema – ripetono da tempo i rappresentanti delle 40 lavoratrici pavesi – è che le Poste continuano a pagare regolarmente la cooperativa che ha l’appalto delle pulizie nei dodici uffici postali di Pavia e della zona. Ma per un anno la cooperativa non pagava le dipendenti se non dopo i solleciti, divenuti ormai mensili, dei sindacati.
La situazione si trascina ormai da due anni, e non sembra cambiata nonostante l’avvicendamento delle cooperative che, fisicamente, pagano gli stipendi alle lavoratrici. Una decina di loro al 31 ottobre 2010 avevano denunciato il mancato pagamento dei mesi di agosto e settembre. «È una situazione insostenibile per chi deve programmare la vita di una famiglia. E’ insostenibile se pensiamo che da questi lavoratori dipende la possibilità di avere uffici postali puliti e dignitosi». I sindacati puntano da sempre al coinvolgimento di Poste Italiane, in quanto committente dei lavori: «Vogliamo capire – spiegano – se e chi risponderà dei mancati versamenti dei contributi per queste lavoratrici. E cosa intende fare Poste in merito».

Liberalizzazione, Ultime novità sui Mutui

mutui e prestiti

Ancora novità in materia di Mutui con il decreto Liberalizzazioni che potrebbe riservare ancora molte novità.
Secondo un nuovo emendamento al decreto legge, infatti, sembra che si potrà accedere ad un mutuo senza per forza aprire un conto bancario con la stessa banca che potrebbero presto non poter più imporre l’apertura del conto. La pratica con cui le banche “costringono” i mutuatari sarà considerata come “scorretta” dalle nuove modifiche della legge.
Un altro emendamento prevede anche la gratuità dei conti corrente “destinati all’accredito della pensione per gli aventi diritto a trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro” e non solo. L’emendamento prevede anche che Poste Italiane, Abi e consorzio Bancomat entro il primo giugno 2012 mettano in chiaro le norme in caso di pagamenti elettronici riducendo le commissioni a carico degli esercenti.

Poste, solo 22 uffici, limitato lo sviluppo della Banca del Mezzogiorno

Dall'inizio dell'attività, per i prodotti della Banca solo 22 Uffici di Poste Italiane.
Dall'inizio delle sue attività la Banca del Mezzogiorno, nata con l'intervento di Poste Italiane si giova di 22 Uffici Postali di cui 16 di Poste Impresa e 6 uffici Postali.
Troppo poco, a nostro avviso, rispetto alle previsioni a suo tempo illustrateci, ma forse la crisi economica ha limitato l'ampliamento dell'offerta di servizi da parte di Poste Italiane.
Ci domandiamo se... ed a quando... verificheremo lo sviluppo della "rete" nei servizi di credito per le piccole e medie imprese, di cui il paese ha tanto bisogno per rilanciare le aziende e lo sviluppo dell'occupazione nel sud d'Italia, di cui a suo tempo si era tanto parlato..., visto che al momento molte regioni non risultato toccate dal progetto tanto caldeggiato dal precedente Ministro dell'Economia.
Dal sito web di Poste risultano operativi gli uffici così situati: Altamura, Bari, Bitonto, Corato, Gravina in Puglia, Monopoli, Andria, Barletta, Bisceglie, Trani, Cagliari, Quartu Sant'Elena, Campobasso, Aversa, Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Sant'Arpino, Chieti.
Altri spunti ed interrogativi sulle scelte strategiche di Poste Italiane riguardano la situazione della criticata logistica postale e le voci sul futuro della flotta aerea che trasporta gli effetti postali.
Per farsi un'idea sulle condizioni di Poste Italiane si potranno fare approfondimenti consultando la relazione della Corte dei Conti sul Bilancio 2010 (vedi ns. news precedente) ed i contenuti dell'audizione dell'A.D. Sarmi alla Camera dei Deputati - Commissione Finanze - del 21 febbraio, sulle tematiche relative all’operatività della società nei comparti della riscossione delle entrate degli enti locali, delle attività di banco posta e dell’attività assicurativa nel ramo vita, nonché in merito al coinvolgimento di Poste Italiane nell’attività della Banca del Mezzogiorno.

Poste, nuove figure di Specialisti Commerciali e nel Recapito Pagine Gialle/Bianche

L'azienda, rinnova le sue attenzioni vs. il campo commerciale finanziario, affinando la sua organizzazione nelle maggiori A.T.
Poste Italiane ha annunciato la realizzazione (entro il 1° semestre 2012) di uno specifico progetto volto a rafforzare il ruolo degli Specialisti Commerciali Promotori Finanziari, realizzando una rete specialistica di Specialisti Commerciali Promotori Finanziari (SCPF - risorse già iscritte all'Albo unico nazionale dei promotori finanziari) che consenta di rafforzare il presidio del mercato e sviluppare tutte le opportunità di crescita relative al segmento RETAIL.
Il progetto sarà implementato nell'ambito dell'organizzazione commerciale di Mercato Privati, in prima fase mediante un test relativo alla implementazione di una nuova figura di Specialista Commerciale che avrà il compito di focalizzare principalmente la propria attività sui prodotti di risparmio, di investimento ed assicurativi.
Inoltre nell'ambito dei servizi postali Poste Italiane ha comunicato il piano di avvio delle consegne delle Pagine Gialle e delle Pagine Bianche, secondo specifici calendari, a partire dal prossimo mese di marzo.
Il personale di Poste Italiane incaricato, effettuerà il trasporto e la consegna degli elenchi (Seat e Telecom) Casa e Lavoro ai destinatari, mentre non è prevista la raccolta dei set pagine gialle “old” destinati al macero; nei riguardi degli interessati è previsto un Premio/Bonus correlato al numero di copie effettivamente consegnate, secondo le modalità descritte.
Infine da febbraio promotori PosteMobile in 100 uffici postali cureranno la promozione delle Sim della compagnia telefonica di Poste Italiane.

Servizi postali a domicilio: arriva il 'postino telematico'


Ravenna - Poste Italiane annuncia l'arrivo del “postino telematico”, la rivoluzione del sistema di recapito della corrispondenza che offre ai clienti l’opportunità di ricevere a domicilio un menù di servizi postali e finanziari. Anche a Ravenna, come nei maggiori comuni italiani, i clienti di Poste Italiane avranno la possibilità di pagare a casa direttamente al portalettere le spedizioni effettuate con pagamento in contrassegno e le bollette delle principali utenze (quelle con bollettini premarcati con un codice a barre bidimensionale).
"I portalettere ravennati - spiega Poste Italiane - saranno dotati di un palmare con stampante che consentirà di rendere più rapide le operazioni di consegna della corrispondenza aumentandone ulteriormente la capacità operativa e l‘efficienza trasformandolo in un piccolo Ufficio Postale itinerante. Il privato, il professionista e le imprese potranno così disporre di servizi di corrispondenza su misura e pagare bollettini di conto corrente rimanendo a casa o in ufficio, utilizzando le carte postali (Postepay e Postamat) o le carte Bancomat dei circuiti internazionali Maestro e Visa Electron. Basterà prenotare la visita di un portalettere, in questa fase di lancio senza costi aggiuntivi, chiamando il numero gratuito 803.160".
Tra le varie opportunità offerte, il cliente potrà concordare con il portalettere, munito di palmare, l’impostazione occasionale o periodica di quantitativi definiti di posta ordinaria o registrata, utilizzando le offerte disponibili. Il giorno successivo il postino consegnerà al cliente la ricevuta della corrispondenza spedita.

Provincia e Poste Italiane insieme per i giovani, al via il Portale Spazio Mediterraneo Europa

provincia di reggio calabria

Reggio Calabria - Venerdì 24 Febbraio presso la Sala delle Adunanze del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria si riunirà la Consulta Provinciale degli Studenti. L’incontro vedrà la presenza del Presidente Giuseppe Raffa, del Presidente del Consiglio Provinciale Antonio Eroi e dei consiglieri provinciali.
Altresì, sono stati invitati a prendere parte a tale riunione con i rappresentanti degli studenti anche il dott. Vincenzo Geria, Coordinatore Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Calabria nonchè la prof.ssa Maria Carmela Siclari, referente provinciale per la Consulta degli studenti presieduta da Michele Rottura ed, infine, la dott.ssa Carolina Picciocchi Direttrice Filiale Poste Italiane Reggio Calabria.
In tale incontro i nostri giovani proporranno al Consiglio Provinciale una serie di iniziative e idee progettuali da realizzare con l’ausilio dell’Ente Provincia.
In occasione di tale riunione sarà attivato il portale SPAZIO MEDITERRANEO EUROPA in collaborazione con POSTE ITALIANE. La rappresentante di Poste Italiane, dott.ssa Carolina Picciocchi, esporrà il metodo di assegnazione gratuita di 1000 sim prepagate agli studenti maggiorenni della Provincia di Reggio Calabria.

Massimo Sarmi: Accredito della pensione su Conto BancoPosta Più, Libretto postale e Inps Card

Poste Italiane, accredito della pensione con il Conto BancoPosta Più, il Libretto postale e la Inps Card. Il conto corrente è gratuito per i pensionati over 65. Le soluzioni offerte da Poste Italiane, guidate da Massimo Sarmi, sono semplici, sicure e senza costi e permettono l’accredito della pensione in linea con le norme introdotte dalla Legge 22 dicembre 2011 n. 214. Attualmente le pensioni pagate in contanti da Poste Italiane sono 2,4 milioni.

Per agevolare i pensionati, Poste Italiane, guidate da Massimo Sarmi, offre tre opportunità: il Conto BancoPosta Più, il Libretto postale ordinario nominativo e la InpsCard: la pensione sarà accreditata il primo giorno lavorativo del mese di competenza ed il pensionato potrà prelevare gratuitamente presso tutti i 14 mila uffici postali o presso gli sportelli postali automatici Postamat.

Per tutto il 2012 il Conto BancoPosta Più è offerto gratuitamente, senza alcuna spesa di tenuta conto, a tutti i pensionati Inps e Inpdap di età superiore ai 65 anni che accrediteranno la propria pensione sul conto entro il 31 marzo 2012 e manterranno attivo il servizio fino al 31 dicembre 2012. La promozione è valida sia per le persone già clienti di Conto BancoPosta Più, sia per i nuovi sottoscrittori. Inoltre Conto BancoPosta Più offre l’estratto conto mensile gratuito, alti rendimenti sulla liquidità e, a chi sottoscrive la carta Postamat (costo annuo € 10), prelievi gratuiti in numero illimitato sia negli uffici sia presso gli sportelli automatici postali.

Il Libretto di risparmio nominativo ordinario è emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti garantiti dallo Stato Italiano e offre alti rendimenti in confronto ad analoghe forme di risparmio. Non comporta alcuna spesa di apertura o di gestione, può essere intestato anche ad altre persone e può essere associato gratuitamente alla Carta Libretto postale, che permette di eseguire operazioni di prelievo e di versamento in tutti gli uffici postali e i Postamat.

La terza soluzione proposta da Poste Italiane è la InpsCard, la carta di prelievo rivolta ai pensionati Inps che ritirano la pensione allo sportello degli uffici postali. La sua principale funzione è quella di ricevere l’accredito della pensione direttamente sulla carta. L’attivazione della InpsCard è gratuita e non ci sono spese per i prelievi di contante dai Postamat. La InpsCard opera sul circuito nazionale Postamat e sul circuito internazionale Cirrus/Maestro e consente di effettuare acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati, senza alcun costo aggiuntivo.

Inoltre i pensionati con accredito della pensione su Conto Corrente, Libretto di Risparmio (se in possesso di Carta Libretto Postale) e su Carta INPS, usufruiscono di un plafond assicurativo gratuito di 700 euro annui a copertura dei rischi per eventuale furto, rapina o scippo di contante.

Postali senza pensione "Monti intervenga"

Posta

Bergamo - I lavoratori di Poste Italiane hanno chiesto un “intervento presso l’autorità di Governo affinché si trovino le giuste soluzioni al problema” e hanno messo la loro richiesta nero su bianco in una lettera che Cgil, Cisl e Uil, insieme ai rappresentanti di categoria di Slc-Cgil, Slp-Cisl e Uil Post, hanno consegnato nella mattina di martedì 21 febbraio al Prefetto di Bergamo, Camillo Andreana.
I sindacati hanno portato sul tavolo della Prefettura la difficile vicenda di chi, ex postale, è finito nel vicolo cieco dell’ultima riforma pensionistica, dopo aver sottoscritto con Poste Italiane un piano di esodo anticipato con accompagnamento alla pensione che ora, invece, si allontana. Ricordiamo che se a livello nazionale si stima siano 5mila, a Bergamo sarebbero circa 100 i lavoratori coinvolti (il numero potrebbe essere sceso di qualche unità alla luce delle modifiche apportate in Parlamento con l’approvazione del Decreto Mille Proroghe). All’incontro di questa mattina ha partecipato anche un piccolo gruppo di 4 lavoratori coinvolti dall’esodo, in rappresentanza di quelli rimasti all’ingresso della Prefettura in attesa di conoscere gli esiti del confronto.
“Siamo soddisfatti dell’attenzione che il Prefetto ha dimostrato di avere oggi per la situazione che stanno vivendo decine di ex lavoratori postali nella nostra provincia - afferma Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil, presente all’incontro -. Si è fatto carico della questione e ha ricevuto la lettera con l’appello dei dipendenti di Poste”. “Dopo l’incontro, certi di un interessamento attivo da parte del Prefetto, passiamo ora alla prossima mossa, quella di coinvolgere i parlamentari bergamaschi affinché a Roma l’attenzione su questa delicata vicenda non venga meno” dichiara Paolo Turani della Slc-Cgil di Bergamo.
Ecco il testo della lettera consegnata al Prefetto di Bergamo.
"La politica attuata in questi anni da Poste Italiane con l’obiettivo di ridurre il costo del lavoro e, di conseguenza, gli organici, in particolare nel settore della sportelleria e del recapito, si è concretizzata con proposte individuali di incentivi all’esodo che hanno prodotto migliaia di accordi, sottoscritti da altrettante lavoratrici e lavoratori, che prevedevano, tra l’altro, a carico di questi ultimi, il versamento volontario dei contributi per il periodo utile al raggiungimento della pensione. Le ultime modifiche legislative, intervenute a seguito dell’ultima manovra finanziaria denominata “Salva Italia”, hanno profondamente modificato le prospettive di coloro che, all’epoca della sottoscrizione dei citati accordi, prevedevano di andare in pensione in una data che oggi è stata stravolta. La situazione venutasi a creare è che circa 5000 ex lavoratori di Poste Italiane, di cui un centinaio in provincia di Bergamo, sono rimasti senza lavoro e senza la possibilità di percepire la loro pensione alla data preventivata prima dell’emanazione del decreto legge 6 dicembre 2011 nr. 211. Si sono, di fatto, allungati di oltre tre, quattro, cinque anni i termini per il raggiungimento dei requisiti della pensione e pertanto la somma pattuita tra le parti per soddisfare le annualità che dovevano precedere la pensione è molto inferiore e incongrua rispetto alle esigenze e alle aspettative di vita. Inoltre i lavoratori delle Poste (come tanti che lavorano in altri settori) non godono di alcun ammortizzatore sociale. In passato grazie ad accordi sindacali, la categoria era stata dotata di un proprio ammortizzatore sociale denominato “fondo di solidarietà”, auto-finanziato dai lavoratori e dalla stessa Azienda (sulla falsa riga di quello del settore bancario). Purtroppo però, nell’ultima riorganizzazione, Poste Italiane, pur alla presenza di un accordo sindacale che prevedeva l’uso dello strumento menzionato, non ha inteso utilizzare le somme accantonate, come strumento di ammortizzazione attraverso il fondo di solidarietà, a garanzia dei lavoratori. Le proposte di modifica parlamentare contenute nel decreto “Milleproroghe” risolvono solo in parte la situazione che abbiamo rappresentato, consentendo solo ad alcuni di noi di rimanere ancorati alla vecchia normativa previdenziale, ma mantenendo le nuove condizioni pensionistiche per una platea di esodati, che nelle sole Poste Italiane tocca diverse migliaia di ex lavoratrici e lavoratori. L’impatto sociale di questa gravissima situazione sta creando seri problemi agli ex lavoratori delle Poste e alle loro famiglie che vedono messi in discussione le proprie esigenze primarie. Considerato inoltre che, in un periodo di crisi economica dove il mercato del lavoro non offre alcuna prospettiva a lavoratori che hanno mediamente un’età al disopra dei 58 anni, riesce difficile pensare che gli stessi possano trovare una nuova occupazione in attesa della pensione. Alla luce di quanto esposto, le lavoratrici e i lavoratori “esodati” riunitesi in assemblea chiedono un Vostro autorevole intervento presso l’autorità di Governo affinché si trovino le giuste soluzioni al problema.

Poste Italiane: Sarmi, conti del 2011? 'Sara' un anno positivo'

Il gruppo Poste Italiane si appresta a chiudere il bilancio 2011 che l'amministratore delegato Massimo Sarmi, interpellato al termine di un'audizione alla Camera, qualifica come "un anno positivo". Sarmi non specifica se il risultato sara' superiore o inferiore all'utile netto di 1.018 milioni registrato nel 2010. Nel 2011, tuttavia, Poste ha registrato una "raccolta netta negativa" di risparmio per "2-3 miliardi" attraverso i buoni fruttiferi e i libretti, a fronte di una massa complessiva di risparmio raccolto di "300 miliardi". Tra i fattori del calo Sarmi indica anche "le necessita' di acquisire capitali da parte delle banche", che hanno lanciato lo scorso anno "molte offerte convenienti".  

Poste, modalità graduatoria Mobilità Nazionale Volontaria

Esaurita la fase dell'inoltro delle domande si va verso la pubblicazione delle graduatorie provvisorie per la mobilità 2012.
Il capitolo della Mobilità Nazionale Volontaria in Poste Italiane va verso la sua conclusione e sconta un risultato affatto positivo (in tutto l'arco del 2011 sono state soddisfatte solo il 7% delle domande di trasferimento inoltrate nel settore "Mercato Privati" ed il 2,75% di quelle presentate nel settore dei "Servizi Postali", cfr. tabelle allegate).
L'azienda sta continuando a condire con varie salse la gestione delle "Risorse Umane" in assenza di una concreta visione del problema, ma soprattutto senza tenere in debita considerazione (soprattutto nei Servizi Postali) le legittime aspettative "sociali" e "familiari" che stanno alla base del desiderio di ogni lavoratore di potere ricongiungersi alla propria famiglia.
Diciamo ciò perchè stiamo continuando ad assistere alle resistenze di taluni settori aziendali nel rendere evidenza dei posti disponibili, talchè essi vengono gestiti attraverso le riammissioni dall'esterno per sentenza, oppure per creare spazi da porre in "sviluppo" (prerogativa che Poste utilizza per le figure di tipo specialistico), oppure si frappongono ostacoli ai movimenti in uscita degli aventi diritto in graduatoria, per le supposte "carenze" e quindi l'obbligo della loro preventiva sostituzione.
Il sistema di graduatorie di mobilità prevede la possibilità di esservi inseriti per la medesima mansione esercitata e lo stesso regime contrattuale individuale.
Tutto ciò sta succedendo a 10 mesi dalla scadenza dell'accordo per la "Mobilità Volontaria Nazionale" del 28 gennaio 2010 (durata triennale) che a nostro avviso ha bisogno di una rivisitazione e di un nuovo arco di vigenza temporale di più vasto respiro.
Certo, con l'aria che tira ed in attesa che si compia il lodo del Tribunale (Giudice del Lavoro), rispetto al giudizio per comportamento antisindacale che abbiamo attribuito all'azienda (... siamo agli sgoccioli ed in attesa della prossima decisione del "Giudice"), ci sarà ancora molto da lavorare.
Al momento, sulla procedura in atto della "Mobilità" 2012, l'azienda dovrà dare contezza dei posti disponibili e della compilazione delle graduatorie con l'attribuzione dei relativi punteggi (liste provvisorie e successivamente definitive dopo l'escussione dei ricorsi), poi sarà il tempo dell'attesa di dare inizio agli spostamenti entro un arco di tempo che auspichiamo breve, per consentire entro il mese di giugno / luglio di avviare le prime movimentazioni.
Nelle more delle attuali fasi valgono ancora, fino a pubblicazione delle nuove graduatorie, quelle preesistenti.

Poste, forniture e gare per nuovi autoveicoli e quadricicli elettrici per il personale

Poste Italiane ha in corso gare di acquisizione per alcune forniture indirizzate ai servizi postali.
Tutti i dettagli sono visibili nel sito web dell'azienda e spigolando constatiamo che saranno prima o poi in arivo:
-850 autoveicoli da assegnare al personale di Poste Italiane per i servizi
-750 quadricicli a trazione elettrica per il recapito postale
-un accordo quadro per l'acquisizione di hardwere e servizi professionali per il progetto Postino Telematico, su cui auspichiamo di poterne sapere di più...
Constatiamo nel frattempo che i dati che viaggiano danno una diminuzione del traffico postale di un ulteriore 6% nel corso del 2011.
Già nel 2010 il sindacato aveva sottoscritto un accordo per i Servizi Postali indirizzato a limitare i danni di un taglio dell'organico postale ed a contenere la diminuzione del numero di zone dei portalettere, nonchè la riorganizzazione dell'intera filiera dei Servizi Postali.
Bisognerà, prima o poi rimetterci le mani, visto che la lamentela ricorrente per le disfunzioni che si registrano nel settore è dettata dalla mancata puntuale ottemperanza dei risultati dell'intesa.

Lanciano: ruba denaro delle operazioni; dipendente delle Poste denunciato e licenziato

Un dipendente di un ufficio postale di Lanciano è stato denunciato dal personale del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni Abruzzo per il reato di peculato. L'uomo, 32 anni, avrebbe annullato una serie di operazioni effettuate dai clienti delle Poste per pagare bollettini di conto corrente di rate condominiali, finanziarie, tasse di vario genere e bollette, per intascare il denaro. Ogni operazione aveva un importo di centinaia di euro e si calcola che il danno economico accertato sia sui 5000 euro.
Il 32enne è stato immediatamente licenziato da Poste italiane.
La polizia postale di Pescara è riuscita a risalire al responsabile a seguito delle segnalazioni degli utenti agli uffici postali. Una donna, in particolare, aveva reclamato il pagamento di 400 euro di condominio mai giunto all'amministratore. Alcuni avevano anche provato a lamentarsi con l'addetto per gli annullamenti, operazione possibile solo se richiesta da chi effettua il versamento, ma il dipendente delle Poste aveva scaricato tutte le responsabilità su un software aziendale, sostenendo che il denaro sarebbe stato restituito direttamente agli aventi diritto.

Sul mobbing, sentenza di Cassazione 2012 conferma la difficoltà della prova

Sentenza di Cassazione rigetta il ricorso di un bancario per Mobbing, i requisiti della prova...
In molti usano riferire al proprio datore di lavoro o superiore gerarchico comportamenti di mobbing per vessazioni e persecuzioni subite.
La sentenza della Corte di Cassazione recentissima (gennaio 2012) oltre a delineare le circostanze e gli esiti di un processo conclusosi negativamente per il lavoratore ricorrente, conclama i requisiti di riconoscimento del mobbing.
Il mobbing è la condotta di un datore di lavoro sistematica e continuata nel tempo, tenuta nei confronti di un dipendente nel contesto del'ambiente di lavoro, che utilizza un uso sistematico e reiterato di comportamenti ostili che finiscono per assumere forme di prevaricazione o di persecuzione psicologica, da cui può conseguire la mortificazione morale e l'emarginazione del lavoratore stesso, producendo effetti lesivi del suo equilibrio psico - fisico e della sua personalità.
Per ravvisare gli estremi di "mobbing" occorre riscontrare diversi elementi:
-la durata del comportamento,
-il carattere discriminatorio dello stesso e la volontà di estromettere il dipendente dal contesto lavorativo
-la molteplicità di comportamenti di carattere persecutorio, illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato contro il dipendente con intento vessatorio
-l’evento lesivo della salute o della personalità del dipendente
-il nesso eziologico tra la condotta del datore o del superiore gerarchico e il pregiudizio all’integrità psico-fisica del lavoratore
-la prova dell’elemento soggettivo, cioè dell’intento persecutorio
-la sistematicità e durata dell’azione nel tempo, dalle sue caratteristiche oggettive di persecuzione e discriminazione.

Civitella: manca il postino, il paese senza posta da tre settimane

Civitella: manca il postino, il paese senza posta da tre settimane.

Civitella (Forlì). “Se c’era qualche innamorata che a Civitella attendeva con impazienza un biglietto d’auguri per San Valentino sarà rimasta sicuramente delusa: ma non dia la colpa al suo innamorato smemorato, piuttosto alle Poste che non consegnano più la corrispondenza dal 31 gennaio scorso“. A mettere in luce, con un tocco d’ironia, i disagi che stanno vivendo i cittadini di Civitella è il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl).
Ma in realtà c’è poco da scherzare: la situazione sta diventando insostenibile nel comune della Val Bidente.
Non appena è arrivato il maltempo, con le prime nevicate, il servizio postale è stato interrotto. Ma solo a Civitella, non nelle altre zone della vallata, come a Galeata, Cusercoli o Santa Sofia: se è possibile comprendere che la posta, nei giorni del ‘nevone’,sia arrivata a singhiozzo, però negli altri centri, a parte qualche piccolo e comprensibile disagio, il servizio è continuato senza grossi intoppi, mentre a Civitella c’è il fermo assoluto della posta.
Il problema, da quel che si apprende, è che la postina di ruolo sia assente proprio dal 31 gennaio e le Poste non hanno pensato minimamente a inviare un sostituto per questo periodo. Il risultato è che da 18 giorni i cittadini non ricevono più una lettera: nella corrispondenza ci possono essere anche bollette che scadono, con il rischio, se non si paga in tempo, di passare per morosi o di vedersi staccare l’utenza. Oppure comunicazioni urgenti e importanti.
“In questi giorni sto ricevendo una serie infinita di lamentele e, visto che non lo fa il sindaco, a nome di tutti i cittadini chiedo io a Poste Italiane di porre un definitivo rimedio a questo disservizio non più sostenibile – conclude Luca Bartolini - in un paese civile non è accettabile rimanere per quasi tre settimane senza il servizio postale di consegna lettere“.

Centocinquantesimo di Poste/1 Sì, ma della riforma


Centocinquantesimo di Poste italiane sì, o centocinquantesimo no? Il punto di partenza è la legge sulla riforma postale, organizzata in quarantanove articoli e promulgata a Napoli da Vittorio Emanuele II. Sottoscritta il 5 maggio 1862 e destinata ad entrare in vigore l'1 gennaio seguente.
Cos'è successo, con questa norma? “Vaccari news” l'ha chiesto al presidente dell'Accademia italiana di filatelia e storia postale, Franco Filanci. È successo -risponde- “che finalmente, dopo aver creato agli inizi del 1861 le Poste italiane unificando le preesistenti amministrazioni sul piano organizzativo e del personale, ora veniva stabilita anche una normativa unificata per quanto riguardava l'esclusiva (o privativa) postale, i vari servizi, le concessioni, cartevalori e impronte di valore, le tariffe postali interne. A differenza dei precedenti (i quattro decreti del 15 dicembre 1860, del 6 gennaio -sono due, entrambi per le Province Napoletane- e del 27 gennaio 1861, tutti in vigore dall'1 marzo 1861), questo atto richiese l'intervento del Parlamento, e quindi tempi più lunghi. E non fu neppure completato, perché il problema della franchigia venne rimandato”.
Da almeno mezzo secolo Poste italiane considera il 1862 come proprio anno di nascita. Gli annulli del 1962 parlano di “Centenario delle Poste italiane” ed il logo attuale recita “Centocinquant'anni dedicati al futuro”. Sono richiami appropriati? “Nell'attribuire il centenario delle Poste al 1962 -risponde l'esperto- non c'entrava alcuna legge, ma lo zampino dei filatelisti che, guardando i cataloghi dell'epoca, videro che risaliva al 1862 il cosiddetto «francobollo n°1 d'Italia», ovvero il 10 centesimi dentellato di Francesco Maria Matraire, che infatti divenne protagonista del valore per la «Giornata del francobollo» del 1962. Dimenticando, fra l'altro, che il primo dentellato a comparire in quel marzo 1862 fu il 20 centesimi, e non il 10. Ma erano periodi in cui non si parlava ancora, o non si parlava più da molto, di storia postale: ripetere oggi quell'errore sarebbe ridicolo”.
E le collegate iniziative del 1962 o quelle che potrebbero essere organizzate ora? “Quelle di allora furono cose in parte tradizionali, come mostre e bolli speciali, unite ad altre del tutto estemporanee e persino antistoriche. Come le otto antiche diligenze fatte partire dagli estremi d'Italia per convergere a Roma: trascurando che cento anni prima si stavano da tempo rimpiazzando le diligenze con le vaporiere, almeno sulle rotte principali, e che Roma era capitale sì, ma del Pontificio. O come il concorso per gli studenti delle medie con un tema sull'argomento «centenario delle Poste», ovvero il modo ottimale per far detestare la filatelia ai giovani. Se proprio si vogliono celebrare i centocinquanta anni non di Poste italiane ma della «Legge di riforma postale», l'unica cosa sarebbe organizzare una mostra sull'argomento, ma fatta in modo storico e intelligente, come si fanno oggi le mostre. Ovvero con lo stretto necessario di materiale veramente significativo e ben esposto, e non con maree di quadri e fogli in funzione delle collezioni di rarità dei soliti vip esibite per i soliti due giorni due”.
E se sull'argomento uscisse un francobollo? “Sarebbe uno dei tanti -conclude l'esperto- ignorato dal 99,9 per cento degli italiani”.

Il 77% dei bergamaschi sceglie l'accredito sul libretto postale

Poste Italiane

Poste Italiane prosegue anche a febbraio la campagna di comunicazione per aiutare i suoi clienti attraverso consigli e soluzioni semplificate.
Fra i 53.000 pensionati della provincia di Bergamo che ogni mese ritirano il rateo presso gli sportelli postali, sono già oltre 41.000 (ovvero il 77%) coloro che hanno scelto l’accredito gratuito sul libretto postale nominativo (senza spese di apertura e di gestione e con una Card gratuita per i prelievi) o sul conto corrente (azzerate le spese di tenuta conto per tutto il 2012 ai pensionati con più di 65 anni che accreditano entro il 31 marzo 2012 la pensione sul conto BancoPosta Più). Collegata con l’accredito, inoltre un'assicurazione gratuita che copre fino ad un valore massimo di 700 euro l’anno il furto di denaro contante entro le due ore successive al prelievo.
Inoltre, Poste Italiane ha deciso di applicare per il 2012 un tasso di interesse fino al 4% annuo lordo sui nuovi depositi, nell’intento di far crescere il valore del risparmio e premiare tutti i correntisti BancoPosta. L’offerta promozionale si rivolge sia ai vecchi che ai nuovi titolari di conto BancoPosta, BancoPosta Più e BancoPosta Click. Il tasso promozionale sarà corrisposto solo sui nuovi depositi, al netto dei disinvestimenti in prodotti del Gruppo Poste Italiane. Per maggiori informazioni è possibile consultare i fogli informativi a disposizione della clientela presso gli uffici postali e sul sito www.poste.it.

Un anno e due mesi per peculato Condannata un'impiegata delle poste: si era intastaca 17mila euro

Arezzo - Un anno e 2 mesi con l'accusa di peculato. E' arrivata oggi la condanna per la 50enne impiegata alle poste di Saione che nel 2002, applicando dei ritocchini sui conti delle deleghe per il pagamento delle imposte, era riuscita ad intascarsi un bottino di 17mila euro.

La scoperto tramite un controllo telematico da parte della societa' che verifica i flussi informatici di Poste Italiane. La donna era stata tanto astuta da far passare inosservate le sue operazioni ai dirigenti dell'ufficio in cui era impiegata.

Durante le indagini, condotte dal pm Elisabetta Iannelli, la donna ha sempre respinto ogni accusa. Oggi e' comparsa davanti al gup Giampiero Borraccia che l'ha riconosciuta colpevole condannandola a un anno e due mesi, concedendole pero' le attenuanti generiche.

Poste Italiane rinuncia al gioco online


In seguito alle critiche ricevute sui quotidiani nazionali, Poste Italiane si ritira dal mercato del gioco online. Una decisione presa dall'amministratore delegato, Massimo Sarni, che sorprende in quanto la concessione rilasciata da AAMS non era stata un regalo (350.000 euro) e alla fine non è stata nemmeno attivata.
Oltre alle critiche della stampa, ha giocato un ruolo determinante nella rinuncia di Poste anche il ritardo con cui le nuove licenze sono divenute operative. Tempi prolungati dal al ricorso di Stanleybet.
L'ingresso nel mercato del gaming online di un operatore come Poste si preannunciava molto rilevante. Poste anche sotto il profilo "bancario" rappresenta l'ente con la maggiore presenza sul territorio. Basti pensare che un uffico postale c'è un po' dovunque si cerchi. Ora è probabile che Posta Mobile venda la concessione per limitare la perdita.

Poste, responsabilità sociale impone attenzione verso ex lavoratori esodati

Dal Governo segnali di attenzione al problema posto dal sindacato sui lavoratori esodati, ma nessuna certezza.
Le vicende relative alla conversione in legge del decreto "Milleproroghe" il cui testo è stato approvato dal Senato della Repubblica il 15 febbraio con il ricorso al voto di "fiducia" comporteranno un ulteriore passaggio alla Camera dei Deputati.
Ormai i giochi sono fatti e le uniche varianti al testo originario approvato in 1^ lettura alla Camera dei Deputati sul tema della "previdenza" sono quelle che avevamo già preannunciato.
Il Governo ha ridotto all'osso il numero degli emendamenti ed accettato soltanto due varianti alle norme introdotte sulle pensioni, che fanno parte del nuovo testo di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative).
Le varianti apportate alla parte pensionistica del D.L. 216/2011 che certamente saranno approvate in seconda lettura dalla Camera dei Deputati, entro i termini previsti (27 febbraio) sono consultabili nel testo in allegato.
Una vasta platea di ex lavoratori che le aziende hanno convinto a lasciare il lavoro in cambio di una manciata di migliaia di euro - molto meno del loro reale costo aziendale - oppure offrendo l'assunzione di un figlio (come è accaduto per alcuni ex lavoratori postali) rimarrà ancora senza lavoro e senza pensione per un cospicuo numero di mesi/anni.
Il Governo sembra orientato a "studiare" il problema in un futuro provvedimento normativo e le aziende, nelle more dell'attesa, probabilmente si asterranno dall'offrire proprie soluzioni di risarcimento, integrative rispetto agli accordi economici sottoscritti con i lavoratori interessati.
Ribadiamo il nostro consiglio che avevamo già inoltrato fin dal 2009, "diffidate dalle proposte aziendali di esodo volontario e se proprio siete interessati a qualche proposta che il datore di lavoro vi offrirà (...condita di lustrini) fatevi assistere dal sindacato che vi aprirà gli occhi sulle incertezza relative alle aspettative di una futura pensione, nell'attuale quadro di continui sconvolgimenti del sistema previdenziale italiano.
In ultimo consideriamo che Poste Italiane farebbe molto bene a riprendere il dialogo con il sindacato per trovare una soluzione all'assenza di un ammortizzatore sociale, tenuto conto che in atto non esiste più attivo per il futuro neppure il "Fondo di Solidarietà".

Poste, sciopero dal 27 febbraio fino al 17 marzo. Ma l'«essenziale» è garantito


Messina - La segretaria provinciale dei postali della Cisl di Messina annuncia un nuovo sciopero, dal 27 febbraio fino al 17 marzo, periodo durante il quale i lavoratori di Poste Italiane Sicilia del settore finanziario termineranno il loro servizio all'orario, senza prestare alcun tipo di lavoro aggiuntivo. I motivi dello sciopero sono le condizioni di lavoro come spiega Gisella Schillaci, segretario proviciale Cisl Poste che afferma: «Ci sono mille unità di personale in meno in dieci anni, i macchinari sono obsoleti e di contro c'è un'offerta di servizi che si moltiplica». «Hanno collegato in rete - prosegue la sindacalista - tutti i 14mila uffici postali ma si è continuato a utilizzare macchinari vecchi che si guastano continuamente e il risultato è nei blocchi di sistema ai quali, purtroppo, l'utenza sta facendo l'abitudine». «Gli adempimenti giornalieri - conclude Schillaci - sono sempre più gravosi, vi sono maggiori responsabilità per i lavoratori, l'orario di lavoro è dilatato a dismisura e il personale agli sportelli subisce spostamenti continui per sopperire alle carenze. La nuova riorganizzazione, attuata dai primi giorni di febbraio, inoltre, lascia ancora più scoperti gli uffici, con nuovi orari che non tengono conto delle specifiche realtà».

Poste, dall'azienda l'avviso R.S.U. scadute... andare verso elezioni

Poste Italiane ha affermato la sua disponibilità ad aprire il percorso per le elezioni delle nuove R.S.U. nelle Unità produttive.
Dall'azienda è pervenuta la sollecitazione ad avviare un percorso di confronto volto a rinnovare le R.S.U. scadute il 31.12.2011 (...opportuno che venga posto in essere tutto quanto necessario perché si addivenga in tempi ravvicinati al loro rinnovo).
L'azienda ha poi risposto picche al sindacato per le proteste circa le modifiche unilaterali ai Servizi postali (Progetto 8Venti), ma ovviamente su ciò abbiamo replicato prontamente ribadendo le nostre precedenti richieste "...riteniamo che gli interventi posti in essere, quale che sia la loro entità, non possono essere sottratti al previo confronto a livello territoriale che congiuntamente Aziende e OO.SS. avevano deciso essere la modalità applicativa di qualsivoglia modifica da apportare all’accordo in oggetto.
Per tale motivo ribadiamo la nostra richiesta di sospensione degli interventi riorganizzativi unilaterali che non rispettano il corretto confronto sindacale.

Poste Italiane crea un annullo speciale per gli innamorati

Roma - In occasione di RomanticaMente, il Festival dell'amore narrato, che si svolge all'Auditorium Parco della Musica di Roma da domenica 12 a martedì 14 febbraio (San Valentino), Poste Italiane ha creato un “annullo filatelico” con un bollo speciale dedicato alla "posta del cuore". Durante i tre giorni del festival tutti gli innamorati potranno farsi timbrare le lettere e imbucarle in una cassetta postale installata nella Sala Ospiti dell'Auditorium, da dove saranno ritirate martedì pomeriggio per essere lette dalla giornalista Antonella Boralevi che condurrà alle ore 19:30 l'evento "Le lettere del cuore" dedicato a questo straordinario fenomeno di costume di ieri e di oggi.

Lavoratori esodati, manifestazione al Phanteon di Roma per lavoro e previdenza

Per il sindacato occorrono modifiche al testo di conversione del D.L. Milleproroghe che non tutela quanti hanno perduto il lavoro senza il sostegno della pensione.
L'appuntamento è alle 14,30 di oggi per la manifestazione indetta dall'Ugl insieme a Cisl, Cgil, Uil.
Il testo uscito dalla Camera ed in calendario al Senato, destinato a convertire il D.L. "Milleproroghe" è insufficiente per la mancanza di tutele nei confronti di chi ha perduto il lavoro o ne è uscito (spinto dalle stesse aziende) mediante esodi anticipati in vista della prossima pensione, poi rinviata dai provvedimenti del Governo.
Le aziende adoperano il sistema degli esodi anticipati in sostituzione degli ammortizzatori sociali (ne sono un esempio a titolo esemplificativo le Poste); ciò ha un senso in un quadro stabile del sistema previdenziale, ma dal 2009 sulle "regole" non c'è più stata continuità (accessi, finestre, ecc...).
Ci sono temi centrali nel dibattito del paese quali il lavoro, la crescita, lo sviluppo, il welfare.
La disoccupazione all'8.9% nel 2010 è cresciuta nel 2011, mentre il tasso della disoccupazione giovanile (prossimo al 30%) è oramai insostenibile e non lascia sbocchi ai giovani che sono il futuro del paese.
E' essenziale che in Italia si affronti il tema dello sviluppo e della crescita mettendo in campo azioni che tengano conto delle diversità delle classi demografiche (giovani, anziani, occupati, inoccupati).
Le polemiche sulla modifica dell'art. 18 della legge 300/1970 (licenziamenti) possono apparire stucchevoli, ma occorre tutelare il lavoro in assenza di un quadro chiaro che impedisca alle aziende con pochi scrupoli di fare un uso discriminatorio del licenziamento.
Infine preme la situazione dei lavoratori esodati dalle imprese, che solo in parte sono stati esclusi dalle riforme della previdenza messe in campo dal Decreto "SalvaItalia".

Poste, incentivi a go-go ai portalettere dell'A.S.I.... quasi promoter

Il malumore strisciante dovrebbe spingere l'azienda ad affrontare il problema dei portalettere dell'Articolazione Servizi Innovativi con funzione di promozione dei prodotti finanziari e dei compensi incentivanti al personale.
Millimetro dopo millimetro l'azienda sta spostando il baricentro del personale portalettere verso zone grigie che delimitano il confine inquadramentale.
Non abbiamo scrupoli ad affermare che Poste Italiane farebbe bene ad affrontare il tema della classificazione del personale, rammentandosi che esiste un vincolo contrattuale disatteso, cioè quello di non avere ottemperato a riunire la "Commissione Paritetica per la Classificazione del Personale" già prevista ogni quadrimestre e comunque entro la prima data del 31 dicembre 2011, cosa mai avvenuta.
Non abbiamo neppure peli sulla lingua nell'affermare che ci sono temi insoluti relativi all'inquadramento, fra cui quello dei Portalettere dell'Articolazione Servizi Innovativi, compensati soltanto attraverso i sistemi unilaterali di incentivazione.
L'azienda sta continuando a tessere la sua ragnatela dei sistemi di incentivazione senza alcun passaggio con le rappresentanze sindacali, anche in questo caso fuori dalle regole contrattuali che ci eravamo dati con l'ultimo contratto nazionale di lavoro.
L'Ugl è intervenuta insieme alle altre OO.SS. SLP Cisl, Uilposte, Confsal com su quest'ultimo argomento, rammentando a Poste Italiane gli obblighi derivanti dal ccnl del 14 aprile 2011 in materia di informativa sulle politiche di incentivazione commerciale.
Infatti sembra che Poste Italiane sia stata ultimamente contagiata dal virus della "Finanza" panacea di tutti i mali... che ultimamente sta dando dispiaceri a tutti e su cui gli esperti di economia stanno iniziando a fare serie riflessioni, anche se serve a fare "Cassa".
Nel campo dei servizi postali stanno proseguendo le iniziative unilaterali di Poste Italiane - stigmatizzate dal sindacato - cui l'azienda risponde con giri di parole "...una logica di globale ottimizzazione dei flussi" e "...sui Centri di Recapito confermiamo che allo stato non sono in atto variazioni in termini di turnistica".

Poste Italiane, i dipendenti scendono in piazza: “Basta con disservizi e criticità lavorative”

poste

Genova. Oggi scenderanno in piazza i dipendenti di Poste Italiane. La manifestazione regionale è organizzata da Slc Cgil e Failp Cisa per richiamare l’attenzione sul momento di forte criticità che sta attraversando il servizio reso da Poste Italiane ai cittadini liguri e sulle difficili realtà lavorative dei dipendenti. Il corteo prenderà il via alle ore 15 da via Cadorna e attraverserà il centro di Genova.
Si tratta di un’iniziativa che culminerà in un’assemblea plenaria presso l’Aula Magna del liceo scientifico “G.D. Cassini” di Genova, con inizio previsto per le ore 16 circa, alla quale parteciperanno esponenti delle istituzioni e delle Associazioni dei Consumatori: per il sindacato tutte parti interessate alle sorti di un servizio del quale si sottolinea la rilevanza pubblica, anche quale fattore di una inclusività sociale, cui si dovrebbe prestare particolare considerazione in una realtà territoriale quale la nostra, avente peculiari caratteristiche orografiche.
Le rivendicazioni categoriali oggetto di vertenza hanno già originato diverse proclamazioni di scioperi degli straordinari (tuttora in atto, fino al prossimo 13 febbraio). “Non abbiamo trovano alcuna risposta da parte di un’azienda tutta orientata al profitto e molto poco alla qualità del servizio e alle condizioni di lavoro. I dipendenti di Poste Italiane in Liguria denunciano la forte carenza di personale in tutti gli ambiti aziendali: nel corso degli ultimi anni, nonostante siano stati tagliati centinaia di posti di lavoro con le pesanti ristrutturazioni operate e con gli insostenibili recuperi di produttività, risultano scoperte moltissime posizioni lavorative a causa del sostanziale blocco del turn-over”, spiegano i sindacati. “A ciò si aggiungono i pesanti deficit organizzativi, le scadenti dotazioni strumentali (rilevante il ritardo nella sostituzione dei motomezzi dei portalettere, con grave aumento dei rischi di infortuni), la nuova piattaforma informatica che rallenta oltremisura i tempi di lavoro agli sportelli, un clima lavorativo caratterizzato da notevoli tensioni a causa delle forti pressioni commerciali, carichi di lavoro insostenibili (con sistematici sforamenti di orario non riconosciuti), ritardi nell’attuazione delle normative in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Il tutto si traduce anche in un serio scadimento della qualità del servizio del quale i cittadini si sono ben accorti, come mostra il moltiplicarsi delle segnalazioni indignate agli organi di stampa. E ciò ad onta dei floridi bilanci sbandierati dal management societario: nel 2010 un attivo di un miliardo e 18 milioni di euro; nel solo primo semestre del 2011 un segno più di oltre 400 milioni di euro”, concludono Umberto Cagnazzo, Slc Csil e Paolo Diaspro, Failp Csal.
Da qui la manifestazione dell’8 febbraio, con cui i due sindacati intendono aprire un dialogo a 360° con i cittadini, le istituzioni che li rappresentano e le organizzazioni che ne tutelano gli interessi in quanto consumatori/utenti per indurre Poste Italiane a porre infine rimedio al peggioramento delle condizioni di lavoro e allo scadimento della qualità del servizio offerto.