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Scioperi Poste, Uil: “Non si riesce a raggiungere intesa sui temi importanti dell’azienda”

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Genova - A fronte del silenzio di Poste Italiane alle richieste riguardanti il rinnovo del Premio Di Risultato 2011/2013 e le numerose criticità nei diversi settori operativi dell’Azienda, prosegue lo sciopero dalle prestazioni straordinarie negli Uffici Postali della rete Mercato Privati. SLP CISL insieme agli altri sindacati, ritengono inaccettabile, il rifiuto di un confronto in merito ai temi che finiscono con il riflettersi sul servizio reso alla clientela.
Spiega Claudio Donatini, Segretario Regionale SLP Cisl Liguria: “il rifiuto aziendale dal trattare temi quali orari, mancanza di personale, le criticità conclamate nel servizio reso alla cittadinanza con l’avvio di progetti di razionalizzazione scorrevoli sulla carta ma faticosamente trasferiti all’operatività degli uffici postali, genera un sostanziale depauperamento della qualità della prestazione in ogni settore di intervento della struttura Mercato Privati, dalle direzioni di Filiale agli Uffici aperti al pubblico, retail ed impresa”.
Diversi gli ambiti problematici riscontrati dai sindacati, che da tempo sollecitano l’Azienda in merito alle notevoli criticità in tema di cosiddetta “razionalizzazione” e chiusura degli Uffici Postali.
Prosegue Maurizio Girani, Segretario Regionale UIL POST: “Non si riesce a raggiungere alcuna intesa sui temi importanti che rappresentano scelte vitali per questa azienda. Questo fatto finisce con il distanziare l’immagine di Poste da quello che dovrebbe essere un reale servizio alla cittadinanza. Non si negano le necessità di operare scelte di risparmio nella gestione, ma queste dovrebbero interessare unicamente gli sprechi, non il necessario”.
Secondo i sindacati, la politica aziendale si sta evidenziando per una serrata politica di contenimento dei costi, a scapito degli interventi a sostegno dello sviluppo dell’azienda, il risultato è che mancano gli strumenti idonei, latita la manutenzione, mancano le risorse necessarie anche strumentali ma soprattutto mancano le risorse umane necessarie a raggiungere il livello di ricavi previsto a budget continuamente ritoccati verso l’alto.
Girani e Donatini concludono: “È per questi motivi che abbiamo deciso di proseguire con l’azione di sciopero indetto dal giorno 27 febbraio al 24 marzo, pur essendo coscienti del disagio che questo potrebbe procurare alla cittadinanza a cui chiediamo onestamente di comprenderne le ragioni”.