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Puliscono le Poste: sono 40, da un anno niente contributi


Pavia - Puliscono gli uffici postali di tutta la provincia, ma da un paio di anni si trovano a sostenere anche fino a sessanta giorni dalla data dell’accredito concordata con l’azienda. E ora hanno ricevuto l’ennesima amara sorpresa: «Da un anno, la cooperativa che li ha assunti dopo il cambio della guardia con Cpa, non paga loro i contributi». Per l’Inps è come se, per tutto il 2011, tutte loro non avessero lavorato.
La settimana scorsa la Direzione provinciale del lavoro aveva convocato un incontro con le parti coinvolte. C’erano Lorena Bini, segretaria Filcams Cgil che si occupa dei lavoratori nei settori del commercio e dei servizi e Gildo Comerci, collega del Fisascat Cisl. Ma, anche se convocate, la cooperativa e le Poste, che sono la ditta appaltatrice che, ogni mese, versa alle coop i soldi per pagare le lavoratrici, non si sono presentate, dicono i sindacati. E ora occorrerà aspettare l’incontro nazionale di venerdì prossimo per capire se la vertenza si possa sbloccare in qualche modo.
Spiega Bini: «A novembre dell’anno scorso la Cpa ha ceduto l’appalto a un altro consorzio. Ma ai lavoratori non è stato corrisposto nulla, nemmeno il trattamento di fine rapporto. I lavoratori, poi, hanno ricevuto l’avviso, a voce, di un piano di rientro di quanto era loro dovuto in 12 mesi. Per ora non è accaduto nulla, e agli incontri non si presenta nessuno». Il problema – ripetono da tempo i rappresentanti delle 40 lavoratrici pavesi – è che le Poste continuano a pagare regolarmente la cooperativa che ha l’appalto delle pulizie nei dodici uffici postali di Pavia e della zona. Ma per un anno la cooperativa non pagava le dipendenti se non dopo i solleciti, divenuti ormai mensili, dei sindacati.
La situazione si trascina ormai da due anni, e non sembra cambiata nonostante l’avvicendamento delle cooperative che, fisicamente, pagano gli stipendi alle lavoratrici. Una decina di loro al 31 ottobre 2010 avevano denunciato il mancato pagamento dei mesi di agosto e settembre. «È una situazione insostenibile per chi deve programmare la vita di una famiglia. E’ insostenibile se pensiamo che da questi lavoratori dipende la possibilità di avere uffici postali puliti e dignitosi». I sindacati puntano da sempre al coinvolgimento di Poste Italiane, in quanto committente dei lavori: «Vogliamo capire – spiegano – se e chi risponderà dei mancati versamenti dei contributi per queste lavoratrici. E cosa intende fare Poste in merito».