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Messaggeria Istantanea





Poste, responsabilità sociale impone attenzione verso ex lavoratori esodati

Dal Governo segnali di attenzione al problema posto dal sindacato sui lavoratori esodati, ma nessuna certezza.
Le vicende relative alla conversione in legge del decreto "Milleproroghe" il cui testo è stato approvato dal Senato della Repubblica il 15 febbraio con il ricorso al voto di "fiducia" comporteranno un ulteriore passaggio alla Camera dei Deputati.
Ormai i giochi sono fatti e le uniche varianti al testo originario approvato in 1^ lettura alla Camera dei Deputati sul tema della "previdenza" sono quelle che avevamo già preannunciato.
Il Governo ha ridotto all'osso il numero degli emendamenti ed accettato soltanto due varianti alle norme introdotte sulle pensioni, che fanno parte del nuovo testo di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative).
Le varianti apportate alla parte pensionistica del D.L. 216/2011 che certamente saranno approvate in seconda lettura dalla Camera dei Deputati, entro i termini previsti (27 febbraio) sono consultabili nel testo in allegato.
Una vasta platea di ex lavoratori che le aziende hanno convinto a lasciare il lavoro in cambio di una manciata di migliaia di euro - molto meno del loro reale costo aziendale - oppure offrendo l'assunzione di un figlio (come è accaduto per alcuni ex lavoratori postali) rimarrà ancora senza lavoro e senza pensione per un cospicuo numero di mesi/anni.
Il Governo sembra orientato a "studiare" il problema in un futuro provvedimento normativo e le aziende, nelle more dell'attesa, probabilmente si asterranno dall'offrire proprie soluzioni di risarcimento, integrative rispetto agli accordi economici sottoscritti con i lavoratori interessati.
Ribadiamo il nostro consiglio che avevamo già inoltrato fin dal 2009, "diffidate dalle proposte aziendali di esodo volontario e se proprio siete interessati a qualche proposta che il datore di lavoro vi offrirà (...condita di lustrini) fatevi assistere dal sindacato che vi aprirà gli occhi sulle incertezza relative alle aspettative di una futura pensione, nell'attuale quadro di continui sconvolgimenti del sistema previdenziale italiano.
In ultimo consideriamo che Poste Italiane farebbe molto bene a riprendere il dialogo con il sindacato per trovare una soluzione all'assenza di un ammortizzatore sociale, tenuto conto che in atto non esiste più attivo per il futuro neppure il "Fondo di Solidarietà".