Bologna - Sono “decine” anche a Ravenna gli ex dipendenti di Poste italiane che hanno aderito all’esodo incentivato dall’azienda ma che non potranno percepire la pensione dopo la riforma del governo. Lo rende noto il segretario della Slc Cgil di Ravenna, Raffaele Vicidomini, che ha inviato una lettera al prefetto di Ravenna Bruno Corda per sollecitarlo a segnalare la situazione al governo.
Le modifiche legislative, intervenute a seguito dell’ultima manovra finanziaria denominata “Salva Italia”, hanno profondamente modificato le prospettive. “Si sono di fatto allungati di oltre tre, quattro, cinque anni i termini per il raggiungimento dei requisiti pensionistici- spiega Vicidomini- e pertanto la somma pattuita tra le parti per soddisfare le annualita’ che dovevano precedere la pensione risulta altamente inferiore e incongrua rispetto alle esigenze e alle aspettative di vita”.