Striscia questa notizia parlando fra gli addetti postali e cioè la felicità di un'azienda che parrebbe essersi scrollata di dosso il controllo sindacale.
A dire la verità il sommo gaudio dell'azienda che sta macinando (a suo dire) ottimi risultati è più di facciata, ben altro che la realtà.
Mentre ovunque si moltiplicano gli sforzi per incrementare i risultati (destinati a non essere alla pari delle precedenti performance), in realtà si sta grattando il fondo del barile.
Alla faccia delle indeterminatezze riguardanti le soglie dei pensionamenti, l'azienda postale continua a spronare i suoi dipendenti più "anziani" e quindi più prossimi alla pensione (ma non vicini alla stessa) ad andarsene in cambio di un "bonus" che le risparmia di solito un mucchio di spese fra costi attivi (remunerazione del lavoro) ed inattivi (tasse e contributi).
L'azienda postale ha incassato un miracoloso accordo (27 luglio 2010) per la riorganizzazione dei servizi postali che ha iniziato a mostrare la corda pochi mesi dopo il suo nascere, mano a mano che si doveva procedere alla sua più corretta implementazione, non avvenuta.
Oltre a ciò, l'azienda postale italiana ha incassato anche la benevolenza del Governo che ha messo la sordina al "regolatore" della liberalizzazione dei servizi postali (nel nostro paese è risaputo che le aziende pubbliche o ex pubbliche conservano sempre una golden share che le mantiene profittevoli nel mercato, a danno della concorrenza possibile).
Non bastasse ancora l'azienda postale italiana ha incassato la certezza del monopolio del "servizio universale" per 15 anni ad iniziare dal 2011; in quale paese si sarebbe mai arrivato a tanto ? E grazie al "Gruppo" i nostri Portalettere fanno anche "sportello" decentrato per acquisire e distribuire nuovi servizi (cfr. news portalettere telematico).
L'azienda postale del nostro paese ha quindi interpretato il silenzio degli innocenti nel film-verità sul funzionamento della piattaforma su cui ruota l'operatività dei nostri uffici postali: blocco degli sportelli, code, ritardi, disfunzioni ed ancora adesso inceppamenti dell'una o dell'altra postazione.
L'ultima notizia (ma non per importanza) è che gli uffici postali finalmente vendono i gratta e vinci (le male lingue dicono che è un modo "popolare" di fare passare il tempo alla gente in attesa nelle code, l'alternativa al posto dei cruciverba notoriamente più impegnativi).
E poi, c'è sempre la speranza di guadagnarci qualcosa: ma è corretto che l'immagine seriosa dell'ufficio postale "tempio della fiducia popolare" venga incrinato dalla febbre del gioco e soprattutto a spese della popolazione dei pensionati che saranno allettati ad acquistare qualche "rotolo" di fortuna a spese della loro già ben magra pensione ?
Ce n'è abbastanza per dire basta e ritrovare il coraggio di "dire pane al pane e vino al vino" !
E allora facciamolo ! L'UGL (insieme a Cisl, Uil e Confsal) ha lanciato il preavviso di un altro mese di conflitto attivo a partire dal 1 dicembre, caratterizzato dal rifiuto di ogni prestazione straordinaria, perchè l'azienda rifletta bene ... e informato il "Garante" sulle inadempienze aziendali dell'informazione agli utenti, circa l'agitazione in corso.
E non ci sarà solo questo... !
Mentre ovunque si moltiplicano gli sforzi per incrementare i risultati (destinati a non essere alla pari delle precedenti performance), in realtà si sta grattando il fondo del barile.
Alla faccia delle indeterminatezze riguardanti le soglie dei pensionamenti, l'azienda postale continua a spronare i suoi dipendenti più "anziani" e quindi più prossimi alla pensione (ma non vicini alla stessa) ad andarsene in cambio di un "bonus" che le risparmia di solito un mucchio di spese fra costi attivi (remunerazione del lavoro) ed inattivi (tasse e contributi).
L'azienda postale ha incassato un miracoloso accordo (27 luglio 2010) per la riorganizzazione dei servizi postali che ha iniziato a mostrare la corda pochi mesi dopo il suo nascere, mano a mano che si doveva procedere alla sua più corretta implementazione, non avvenuta.
Oltre a ciò, l'azienda postale italiana ha incassato anche la benevolenza del Governo che ha messo la sordina al "regolatore" della liberalizzazione dei servizi postali (nel nostro paese è risaputo che le aziende pubbliche o ex pubbliche conservano sempre una golden share che le mantiene profittevoli nel mercato, a danno della concorrenza possibile).
Non bastasse ancora l'azienda postale italiana ha incassato la certezza del monopolio del "servizio universale" per 15 anni ad iniziare dal 2011; in quale paese si sarebbe mai arrivato a tanto ? E grazie al "Gruppo" i nostri Portalettere fanno anche "sportello" decentrato per acquisire e distribuire nuovi servizi (cfr. news portalettere telematico).
L'azienda postale del nostro paese ha quindi interpretato il silenzio degli innocenti nel film-verità sul funzionamento della piattaforma su cui ruota l'operatività dei nostri uffici postali: blocco degli sportelli, code, ritardi, disfunzioni ed ancora adesso inceppamenti dell'una o dell'altra postazione.
L'ultima notizia (ma non per importanza) è che gli uffici postali finalmente vendono i gratta e vinci (le male lingue dicono che è un modo "popolare" di fare passare il tempo alla gente in attesa nelle code, l'alternativa al posto dei cruciverba notoriamente più impegnativi).
E poi, c'è sempre la speranza di guadagnarci qualcosa: ma è corretto che l'immagine seriosa dell'ufficio postale "tempio della fiducia popolare" venga incrinato dalla febbre del gioco e soprattutto a spese della popolazione dei pensionati che saranno allettati ad acquistare qualche "rotolo" di fortuna a spese della loro già ben magra pensione ?
Ce n'è abbastanza per dire basta e ritrovare il coraggio di "dire pane al pane e vino al vino" !
E allora facciamolo ! L'UGL (insieme a Cisl, Uil e Confsal) ha lanciato il preavviso di un altro mese di conflitto attivo a partire dal 1 dicembre, caratterizzato dal rifiuto di ogni prestazione straordinaria, perchè l'azienda rifletta bene ... e informato il "Garante" sulle inadempienze aziendali dell'informazione agli utenti, circa l'agitazione in corso.
E non ci sarà solo questo... !