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Messaggeria Istantanea





Poste. scontro al vertice, sindacati chiedono incontro con Sarmi

Le relazioni sindacali in Poste italiane da mesi sono imbrigliate in un guazzabuglio di veti incrociati che rischiano di nuocere all'azienda.
Adesso Poste Italiane deve scegliere quale futuro destinare alle relazioni industriali, se vorrà condividere con il sindacato un cammino che salvaguardi lo sviluppo e l'unitarietà aziendale.
Siamo preoccupati per le ultime azioni che hanno coinvolto l'azienda nel circuito bancario e che potrebbero preludere al definitivo distacco del Bancoposta dal resto dell'azienda, tenuto conto che l'attuale "unicità" mostra crepe facilmente attaccabili rispetto all'avvio di un concreto processo di liberalizzazione economica in Italia.
Il nuovo Governo avvierà l'operazione di "vendita" di alcuni pezzi del patrimonio statale ed il "Bancoposta" potrebbe essere uno di questi, oppure si potrebbe tornare a discutere di un'operazione di "compartecipazione" dell'azionariato popolare che era già balenata nei mesi scorsi.
Mentre l'azienda sta ragionando di "Mercato Privati" ed è immobile nel filone dei Servizi Postali, non c'è alcuna avvisaglia che "Risorse Umane" possa sciogliere il dilemma di confrontarsi in libertà con il sindacato, ora che il "tavolo sindacale unico" è divenuto una "gabbia" in cui l'azienda cerca di raccogliere i consensi dell'una o dell'altra parte.
Le preannunciate riorganizzazioni di "Mercato Privati" potranno essere il bubbone che farà scoppiare il dissenso ai limiti estremi; tutto il filone commerciale dell'azienda è stressato da mesi in una impossibile rincorsa al piazzamento dei prodotti aziendali che crescono a dismisura, mentre crescono oltre ogni sopportabilità i tempi di attesa dei clienti agli sportelli degli Uffici Postali ed il personale risulta essere sempre più insufficiente.
Mantenere un conto corrente in Posta comincia ad essere costoso e l'azzeramento degli interessi sul conto corrente ordinario è un colpo alla credibilità del sistema fiduciario da tempo standardizzatosi.
I nodi stanno venendo al pettine ed è ora che il sindacato possa confrontarsi con l'azienda, senza bavagli.
Questa mattina Ugl Com, Slp Cisl, Uilposte e Confsal com hanno fatto partire la lettera unitaria che sollecita un incontro con l'ing. Massimo Sarmi a.d. di Poste Italiane, a firma dei quattro Segretari Generali; non c'è più posto per le scaramucce, mentre incombe il prossimo mese di lotta dichiarata con il rifiuto degli straordinari di dicembre 2011.
Il prossimo gradino dello scontro potrebbe portare tutti al Ministero delle Attività Produttive dove ritroveremmo Corrado Passera.