Macerata (Caserta) - Ha viaggiato a passo di lumaca una lettera raccomandata, spedita da Recanati nel novembre dell’anno scorso, e arrivata a destinazione, a Napoli, solo a ottobre. E un altro mese ha impiegato la ricevuta di ritorno a salire dalla Campania alle Marche. Testimone incredulo di questo disservizio è stato l’avvocato recanatese Mario Pinelli. «L’anno scorso, a novembre — racconta —, dovendo citare dei testimoni per un processo a Napoli, ho inviato a tutti le raccomandate con ricevuta di ritorno. Sono passati i mesi, e solo pochi giorni fa mi è stata recapitata la ricevuta. Guardando il timbro, ho scoperto che la lettera era arrivata all’ufficio postale di Napoli solo all’inizio di ottobre, cioè undici mesi dopo la mia spedizione. E da quando finalmente è arrivata a destinazione, c’è voluto poco meno di un mese perché mi venisse restituita la ricevuta che attesta la consegna. Una cosa incredibile».
Il legale mostra la ricevuta, con i timbri che evidenziano la successione delle date. Le raccomandate sono usate, di solito, per spedire lettere importanti, per le quali si vuole essere sicuri che arrivino tempestivamente. Come in questo caso: l’avvocato Pinelli aveva bisogno di quel testimone per il processo, che si è tenuto mesi fa. Oppure come nel caso segnalato a Macerata poche settimane fa: un ragazzino aveva scritto alla Provincia per partecipare a un bando di selezione per una borsa di studio, ma la sua raccomandata si è persa lungo la strada.