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VERCELLI - Truffa ai danni di Atena: sostenevano di aver pagato le bollette ma i timbri postali erano contraffatti

VERCELLI - Truffa ai danni di Atena: sostenevano di aver pagato le bollette ma i timbri postali erano contraffatti - 15 vercellesi indagati, ma forse c’è un solo "falsario"

Vercelli - In tempo di crisi, per “tagliare” le spese si fa proprio di tutto. L’importante, però, è non farsi abbindolare da chi promette “escamotage” impossibili che si trasformano in vere e proprie truffe. Ne è un chiaro esempio l’ultima attività svolta dalla Polizia Postale di Vercelli. «La segnalazione ci è giunta da Atena -spiega l'Ispettore della polizia Postale di Vercelli Rocco Pergola- perché 21 utenti risultavano morosi, sebbene presentassero riscontri di bollettini postali che segnalavano timbro e avvenuto pagamento, anche se poi il bonifico ad Atena non risultava». Controllando, gli agenti con l’Assistente Capo Antonello Grosso che ha collaborato all’indagine, hanno così scoperto che in modo molto attento e preciso, la bolletta presentava un timbro simile a quello delle Poste, ma che non corrispondeva. Ad esempio, appariva uno sportello 5, in una sezione in cui gli sportelli sono solo due, oppure invece del codice corrispondente al pagamento del gas appariva quello delle pensioni. Gli utenti che hanno tali anomalie sono 21. Di questi, 15 sono attualmente indagati. Chi ha agito, non ha calcolato il semplice fatto che le Poste hanno un sistema telematico per il quale è impossibile commettere un tale errore. I quindici indagati sono vercellesi, alcuni sono esercenti, ma soprattutto sono utenti comuni e non abituali “imbroglioni”. Quando Atena ha mandato la notifica di mancato pagamento, hanno presentato il bollettino in tutta tranquillità. I 15 sospettati però non hanno dato plausibili giustificazioni agli inquirenti, mentre i sei che non sono nella “lista nera”, è solo perché hanno “demandato” il pagamento della spesa a qualcuno degli indagati. Tra questi ci sono: L.A. di 52 anni, C.F. di 43 anni, D.A. di 65 anni, P.Z. di 44 anni, Y.G. di 27 anni, A.G. di 50 anni, G.M. di 45 anni, A.C. di 26 anni, A.R. di 52 anni, L.C. di 56 anni, S.G. di 36 anni, M.A. di 42 anni, A.L. di 40 anni, V.B. di 55 anni e P.G. di 46 anni. alcuni di questi risultano imparentati tra loro. Il totale della truffa copre la cifra di 20mila euro per bollette che intercorrono da agosto 2011 a novembre 2011. Nel momento in cui Atena ha tagliato le loro utenze, hanno portato il bollettino come giustificativo e hanno lamentato tutti il fatto di “aver pagato” con Poste Italiane. Hanno quindi continuato ad usufruire di un servizio che non hanno pagato. Pertanto sono indagati per truffa e per contraffazione di altri pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione e uso di tali sigilli o strumenti contraffatti. Il sospetto è che dietro a questo ci sia la stessa “mano” che abbia promesso una scorciatoia al pagamento delle utenze, convincendo che “non sarebbero stati beccati”. Attenzione quindi ai furbi di turno.