"Il progetto 'Interventi Servizi Postali', come ci e' stato illustrato da Poste Italiane, prevede provvedimenti che, intervenendo su operazioni e recapito, produrrebbero 1.763 esuberi nelle prime regioni di applicazione: Toscana, Piemonte, Marche, Emilia Romagna e Basilicata. A conti fatti il totale delle azioni previste genererebbe un taglio del 20% che, proiettato su scala nazionale, ci fornisce un dato aberrante: circa 12.000 esuberi".
Cosi' annuncia la segreteria nazionale di Slc Cgil in una nota, spiegando che "abbiamo respinto con forza la proposta aziendale che riteniamo assolutamente insostenibile. Abbiamo un'idea diversa di sviluppo, un'idea che parla di rilancio, non di riduzione del recapito e che sicuramente non puo' prevedere percorsi a tappe, perche' questi sono funzionali solo ed esclusivamente a produrre risparmi".
"Slc Cgil e' pronta a mobilitarsi in ogni modo contro questo progetto che fa presagire uno scenario di macelleria sociale, in assoluta assenza di ammortizzatori sociali. Non si puo' continuare a pensare che a fronte dell'ennesimo bilancio in attivo del gruppo, Poste Italiane si consolidi sempre e soltanto sulle pelle delle lavoratrici e dei lavoratori".