Ben 37 lavoratori in nero. Non in una societa' qualunque ma in un'azienda controllata al 100% da Poste italiane. La storia e' questa: una visita degli ispettori del lavoro ha verificato la presenza di lavoratori in nero in cooperative e societa' che lavorano per la Sda Express, che effettua consegne per conto di Poste Italiane. Nel mirino non i dipendenti diretti della Sda Express ma di quelle societa' esterne alle quali la Sda appalta la consegna di pacchi e pacchetti. Insomma fisicamente chi fa il lavoro per cui la Sda esiste. Gli ispettori hanno trovato 37 persone senza lo straccio di un contratto, altre che ricevevano due terzi della retribuzione sotto voci come "trasferta" e "diaria", voci non tassabili. Cosi' in un sol colpo si evadevano contributi previdenziali e Irpef. Insomma in un'azienda controllata da Poste italiane si favoriva direttamente e indirettamente l'impiego di personale in nero. D'altra parte Sda Express paga 130 euro al giorno per corriere, quando per legge i costi nelle gare d'appalto non dovrebbero scendere sotto i 200 euro. Ma c'e' dell'altro: Sda Express da lunedi' rilevera' alcuni rami d'azienda italiani dall'americana Ups, leader fra i corrieri internazionali che fino ad ora ha richiesto ai suoi fornitori l'esibizione del DURC, la verifica dei contratti di assunzione, pretendendo non solo il rispetto delle procedure interne, ma anche la qualita' dei collaboratori delle aziende appaltatrici. Adesso si rischia tutta un'altra musica.