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Poste Italiane, le direttrici donne sono il 59%


Poste Italiane è una delle imprese in Italia in cui la disparità uomo donna non esiste. Anzi, il 53% dei posti di direzione è occupato da donne, pari a circa 74 mila lavoratrici.

L’impiego femminile nell’azienda si perde nella notte dei tempi, già nel 1865 vi erano delle impiegate, nel 1875 si arrivò già a contare 77 ausiliarie. Sarà la prima guerra mondiale a decretare l’importanza delle donne negli uffici postali, chiamate a sopperire alla mancanza di uomini impegnati al fronte.

La foto della componente rosa delle Poste ritrae una donna sotto i 50 anni per il 60% dei casi, nel 59% dei casi rivestono il ruolo di direttrici di 7mila uffici su un totale di 14mila. Arriva al 47% anche la presenza tra i quadri aziendali, 17mila su 40mila anche le postine. Le punte di presenza nel ruolo chiave si registrano nel nord: Emilia Romagna (81%), Valle D’Aosta (74%), Piemonte (76%), Friuli Venezia Giulia (70%), Liguria (67%), Toscana (67%), Trentino Alto Adige (66%) e Umbria (66%), Marche (66%), Veneto (63%) e Lombardia (62%). Ottime comunque le presenze anche al nord: Sardegna (53%), nel Molise (54%) e in Abruzzo (53%). Va bene anche in Lazio (51%), Basilicata (41%) e Calabria (44%). Diventa più bassa la percentuale in Campania (40%), Puglia (30%) e Sicilia (32%).

Forse è anche merito della politica premiante verso l’investimento in personale “rosa” ad aver permesso a Poste Italiane di “guadagnare il secondo posto, dietro a ENI, nella graduatoria tutta italiana e avanza nella scalata alle classifiche della "World's Most Admired Companies” della rivista americana Fortune, migliora il punteggio complessivo e ottiene il quarto posto di categoria nella edizione 2012 della classifica mondiale delle aziende più apprezzate, stilata dal prestigioso periodico economico-finanziario Usa”.