Aosta. Scadono, a fine gennaio, i dieci contratti, a tempo determinato, firmati da Poste Italiane per l'assunzione di addetti al recapito. «Venerdì 27 incontreremo, a Torino, i vertici aziendali per capire quante risorse verranno assegnate, ancora con contratto a termine, alla Valle d'Aosta».
C'è preoccupazione, ma non allarme fra le tre sigle sindacali di settore: Slc/Cgil, Slp/Cisl e UilPost/Uil. «Confidiamo - dicono i segretari Wilma Gaillard, Enzo Berthod e Maurilio Rosset - nella sensibilità dell'azienda e nell'attenzione, più volte promessa, nei confronti della Valle d'Aosta. Il timore della non riconferma dei numeri si presenta ogni tre mesi, al limite, cioè, dei contratti».
In Valle, sono 121 le zone di recapito da coprire. «E' indispensabile poter contare su una scorta di operatori pari al 10 per cento dell'organico dei portalettere - dice Wilma Gaillard -. Ad oggi, non è sufficiente. In alcuni periodi, arriva, a stento, al 3 per cento. Non possiamo permetterci di soprassedere a questa situazione. Ne va della qualità della distribuzione della corrispondenza, uno dei servizi prioritari per i residenti». Aggiunge: «Si devono garantire le sostituzioni in caso di ferie, malattia, riposo».
I tre segretari non intendono sbilanciarsi oltre; attendono, con fiducia, il confronto con Poste Italiane. «Al momento non abbiamo motivo di allarmarci - ribadiscono -. L'azienda non ha comunicato variazioni di programma. Il reintegro dei trimestrali dovrebbe avvenire senza alcun problema. In quale misura lo sapremo nell'incontro di venerdì. E' chiaro che - sottolineano - non ci fermeremo di fronte alla mancanza di risposte», concludono.