Termoli - Una lotta senza quartiere quella che Cisl Poste sta armando contro la dirigenza aziendale.
Lo scenario di crisi economico sembra non abbia toccato il mondo postale: la Dirigenza, infatti, pretende ancora e sempre di realizzare risultati esagerati e proibitivi, come se nulla stesse avvenendo nell’eurozona.
I nostri Dirigenti, con le radici sempre ben piantate nei palazzi del potere, ostentano arroganza e presunzione. Non usa mezzi termini Franco Battista, Segretario Regionale del Sindacato più rappresentativo in Poste, la CISL: “A nostro avviso i Dirigenti sono inadeguati a gestire questa fase di ulteriore, difficile transizione ed - ahimè - neanche nelle condizioni di gestire ed organizzare il quotidiano, soprattutto in questo momento storico contraddistinto da una situazione di ordinario "caos". Ormai stanno sempre più precipitando in un processo di auto delegittimazione irreversibile.
In Poste la professionalità, il sapere, le conoscenze, vengono misurate a prescindere dalle reali capacità ma solo in base ai risultati, ovvero se hai o no raggiunto il budget, sia questo annuale, semestrale, bimestrale, settimanale o a campagna. Puoi essere il direttore più capace o lo sportellista più abile, ma se hai fatto zero polizze o non hai venduto la SIM non conti nulla! Ma smettetela buffoni! Infarinati di crusca! Parlare di sviluppo, con questa dirigenza, è come dire "missione impossibile", soprattutto con queste strategie e con questi capitani di sventura”.
“A questo punto – si interroga il Segretario Regionale della SLP-CISL - cosa sta succedendo? Dove stiamo andando? Alla deriva, purtroppo ed inesorabilmente e, signori, di queste colpe dovremo pagare un dazio salato tutti, prima o poi. Sappiatelo, i lavoratori agiscono nella fierezza della loro identità e per il bene supremo che è rappresentato dal destino di Poste Italiane”.
“A nostro avviso la nostra dirigenza – riferisce Franco Battista - non ha reali capacità e nemmeno la giusta motivazione per programmare un futuro di crescita dei servizi dell'Azienda Poste molisana. È il caso di smetterla di dire le solite scemenze ma sarebbe il caso di vergognarsi e di avere maggiore rispetto per i lavoratori prima che per voi stessi”.
“A nostro avviso la nostra dirigenza – riferisce Franco Battista - non ha reali capacità e nemmeno la giusta motivazione per programmare un futuro di crescita dei servizi dell'Azienda Poste molisana. È il caso di smetterla di dire le solite scemenze ma sarebbe il caso di vergognarsi e di avere maggiore rispetto per i lavoratori prima che per voi stessi”.
Quindi il Segretario Battista si rivolge direttamente ai dirigenti, oggetto delle sue critiche: “Ma non vi accorgete che siete ridotti a vivere la vostra vita nell'immediato, aggrappati ad un'emotività del presente che vi rende "buoni a spot"; senza essere in grado di progettare nulla secondo un codice etico, capaci di fare solo annunci di buone intenzioni ma incapaci di guardare lontano, alla ricerca ossessiva del risultato di breve termine, del benessere immediato ma senza la necessaria lungimiranza?”.
A questo punto interviene Antonio D’Alessandro, Segretario della CISL Poste di Campobasso, il quale invita la Dirigenza a guardarsi intorno per rendersi conto di come i Quadri, ai DUP e tantissimi lavoratori, non condividono più le false motivazioni aziendali ed hanno iniziato a sentirsi dei corpi estranei. Poi, facendo riferimento a quanto veniva evocato in una delle ultime encicliche papali, rammenta a tutti quei dirigenti i quali hanno perso contatto con la realtà che "il lavoro rappresenta il modo per l'uomo di esprimere la propria intelligenza".