Lecce – Stato di ansia da posta non ricevuta per molti residenti del Comune di Lecce e dell'hinterland al capoluogo salentino, a tal punto, che, in tanti hanno inoltrato reclamo e da qui le indagini avviate dalla guardia di finanza della compagnia di Lecce in collaborazione con Poste Italiane.
Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi questa mattina presso la sede del Comando Provinciale della guardia di finanza di Lecce, il maggiore Antonio Sederino ha illustrato il primo step di indagini che hanno preso il via ed inerente alla corrispondenza non recapitata.
Nel corso di indagini effettuate negli ultimi due mesi, le fiamme gialle hanno scoperto che parte della posta piuttosto che essere recapitata veniva direttamente mandata al macero. Lettere, bollette, riviste e quant'altro che nel corso di un'ispezione, la prima, su di un carico di oltre 29 quintali di corrispondenza, 7 sono risultati essere residui di vecchi documenti di archivi, in regola pertanto con le disposizioni di smaltimento del caso, mentre, dei restanti 22 quintali, 3 sono risultati impropriamente accatastati ed inviati alla distruzione.
Posta, priva del modello specifico 24B in cui il postino è tenuto ad annotare le motivazioni del mancato recapito e qui la scoperta. “Sui tre quintali di posta 'viva', in molti casi – ha sottolineato il comandante della compagnia di Lecce – non era siglata la motivazione, esempio, utente trasferito, indirizzo incompleto o sconosciuto e altre opzioni”.
Pertanto nel centro di raccolta della provincia, ubicato a Lecce, stando alle indagini che hanno preso il via sono al vaglio varie ipotesi sulle responsabilità. In alcuni casi, infatti, la corrispondenza potrebbe essere stata non consegnata da qualche postino, oppure, parte della posta al suo arrivo nel magazzino di smistamento o negli uffici postali di Lecce e dei Comuni limitrofi, piuttosto che essere smistata agli utenti, sarebbe stata accatastata per poi andare a comporre il carico di volume di corrispondenza da smaltire che ogni circa venti giorni parte dal centro di raccolta delle Poste di Lecce in direzione della ditta incaricata dell'operazione.
Per questa vicenda, al momento, cinque funzionari di Poste Italiane, due funzionari, due capi reparto e un capo squadra recapiti, sono stati denunciati alla locale autorità giudiziaria per violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, abuso d’ufficio ed appropriazione indebita.
Nel corso di questo primo accertamento, da parte della guardia di finanza di Lecce, sembrerebbe che la prassi più comune fosse quella di spostare parte della posta in arrivo direttamente nella corrispondenza da inviare al macero.
“C'era così poca posta in giacenza in magazzino presso il centro delle Poste di Lecce – ha sottolineato il comandante Sederino – che i cinque funzionari hanno persino ricevuto un premio di produttività. Dalla destinazione di scarto del centro della struttura provinciale di Poste Italiane all'azienda di macero. Un percorso di carte tra l'altro non registrato e quindi non in regola”.
Una vicenda che secondo il comandante Sederino riserverà ancora sorprese, nel frattempo, la posta recuperata non potrà essere consegnata ai legittimi destinatari in quanto sottoposta a sequestro.