Genova - Tre ore di coda per ritirare una semplice raccomandata. Nel centro postale di via Vincenzo Blelè, a San Fruttuoso, gli utenti delle Poste italiane si schiacciano l’uno all’altro. Tutti i pacchi in giacenza e le multe non ritirate finiscono qui, nel Centro primario di distribuzione delle Poste (Cpd) di Terralba. Dettaglio non trascurabile, però, è che questo ufficio è uno dei pochi aperti in tutta la città - durante l’estate - a effettuare la consegna della corrispondenza non andata a buon fine. I genovesi, provenienti dai più svariati quartieri, partendo da Marassi e arrivando fino a Nervi, vanno al Cpd di Terralba per ritirare la missiva.
L’ufficio di Terralba è un locale di pochi metri quadrati, stretto, in grado di ospitare non più di venti persone. Poco tempo fa i computer e i server postali erano andati in tilt per un baco informatico, che avrebbe bloccato i terminali degli uffici. «Sono qui da due ore - esclama esausto Nicola Coraci, mentre si asciuga il sudore sulla fronte - ho mio figlio di due anni in macchina da due ore con mia suocera. È una vergogna».
Ma le Poste fanno sapere: «Ci sono altri centri in città, non capisco per quale motivo tutti vadano in quello di Terralba».