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Messaggeria Istantanea





Poste Italiane socia di Alitalia?


La notizia che Poste Italiane si appresta a entrare nel capitale sociale di Alitalia, ci rafforza nella convinzione dell’importanza strategica dell’azienda postale e ci rende fieri del ruolo che la stessa può svolgere come infrastruttura fondamentale del sistema Paese.
La notizia dunque è una buona notizia che conferma la validità di un modello di unicità aziendale fatta d’integrazione di business diversi e di capillarità di rete e conferma altresì la miopia di quelle opzioni che ogni tanto riaffiorano tese allo scorporo e allo spezzatino “aziendale”.
A queste prime considerazioni positive vanno aggiunte però alcune perplessità che intendiamo sollevare soprattutto rispetto ad a un punto controverso:
l’investimento importante in Alitalia, non essendo previsto nei piani d’impresa e non potendo certamente essere considerato finanziario viste le condizioni del vettore, è di tipo industriale o politico? Le domande sono: quali i confini della operazione?
Quali gli sbocchi futuri?
D’altronde l’A.D. Sarmi non ha ancora illustrato il progetto.
E’ infatti da qualche tempo che si sottrae alle richieste sindacali d’incontro che da più parti e per motivi diversi gli sono pervenute.
Non possiamo infine non sottolineare l’atteggiamento discutibile che l’azienda da qualche tempo assume. Cura molto la sua immagine esterna in quanto grazie agli utili che da 11 anni consecutivi va macinando, evidenzia sempre una piena disponibilità ad accogliere le esigenze della politica e dei politici. Cura molto meno il rapporto con i suoi dipendenti autentici ed indiscussi artefici del successo di Poste italiane.
All’esterno conferisce dividendi inusuali all’interno dispensa piani di ristrutturazione senza alcuna innovazione.