Forte sollecitazione sindacale per avviare una costruttiva trattativa volta a definire il nuovo premio di risultato nelle aziende del gruppo.
Dopo la ripresa del dialogo relazionale, il sindacato - compatto - ha invitato le aziende del gruppo Poste a convocare gli incontri volti a definire il premio di risultato. Questo il testo delle note spedite alle aziende Postel, Postecom, Postemobile: "... la scrivente O.S. facendo seguito e riferimento alle note aventi pari oggétto - definizione premio di risultato - inviate nei mesi scorsi, ribadisce la richiesta di una urgente convocazione sul premio di risultato. Tale richiesta, che riteniamo essere una priorità politica, anche al fine di ottemperare alle specifiche intese sottoscritte in merito". Poste Italiane ha invece già convocato il tavolo sindacale - unitariamente - nella sede aziendale, nelle giornate del 24 e 25 maggio, mettendo all'ordine del giorno due materie: "rinnovo Premio di Risuultato e prosecuzione del confronto sulla riorganizzazione Servizi Postali". Il premio di risultato costituisce una delle voci retributive più legate allo sviluppo ed alla crescita aziendale, in grado di restituire ai lavoratori il valore dell'impegno profuso e dei risultati realizzati dall'impresa nel corso dell'anno; per questo è fondamentale trattarne il merito, come volano dell'andamento delle società. Mentre a chiusura di bilancio le aziende capitalizzano i risultati ed eventualmente spartiscono gli "utili" destinati agli azionisti, ai lavoratori spetta quota parte dei proventi realizzati attraverso il loro lavoro. Gli ultimi accordi sulle relazioni industriali e la contrattazione (28 giugno 2011) confermano l'importanza del PDR nel contesto del dialogo sociale, per un maggiore decentramento della contrattazione. E' di qualche giorno fa la notizia riportata dal settimanale "Il Mondo" nel numero 20/2012 sull'evoluzione del sistema delle premialità nel mondo del lavoro attraverso i Flexible benefit (servizi, crediti, ecc... da potere attribuire ai dipendenti in ragione dei risultati aziendali ottenuti). Il settimanale citato riporta un altro interessante articolo sull'accordo firmato a Verona dalla Volkswagen Group Italia e dalle organizzazioni sindacali denominato "cogestione alla tedesca". In quella realtà industriale le parti hanno deciso di siglare un contratto integrativo che coinvolge tutti in una sorta di C.S.R. che definisce un modello di partecipazione aziendale con le organizzazioni sindacali, che prevede una concreta valorizzazione del contributo attivo e della partecipazione nella conduzione dello stabilimento ( ... partecipazione delle rappresentanze dei lavoratori, attraverso commissioni paritetiche, nell'informazione, consultazione, cogestione, fra cui ad esempio una commissione tecnica mista per la produttività, che introduce il premio individuale frutto del buon andamento dei conti). Se il futuro dell'impresa può essere la cogestione, siamo pronti in Italia ad affrontare questo tema "germanico" facendalola finita con il sistema delle raccomandazioni e della concessione unilaterale dei premi ad personam e delle "una tantum" gestite esclusivamente dai Capi, per accontentare i loro compiacenti "amici" ? |