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Poste: “Poco personale e gestito male”


Ferrara - Bandiere di ogni colore al sit in organizzato davanti alla sede ferrarese di Poste italiane. I dipendenti dell’azienda hanno organizzato nel pomeriggio di lunedì, assieme a Cisl Slp e Uil Poste, una manifestazione per chiedere maggiore attenzione alla gestione del personale. Essa fa parte di una vertenza espressa a livello provinciale, la stessa che ha annunciato per un mese circa – dal 28 febbraio al 24 marzo – lo sciopero delle prestazioni straordinarie.
“La carenza di organico in provincia di Ferrara – spiega Giuseppe Tagliavia, segretario provinciale di Cisl Slp – è tale da obbligare i dipendenti a continui spostamenti per garantire l’apertura di tutti gli uffici postali. Questo sistema non è solo penalizzante per i dipendenti, costretti a muoversi anche di trenta e quaranta chilometri dal luogo di lavoro abituale, ma anche per gli utenti: gli uffici più grandi infatti rimangono poveri di sportellisti e il servizio rallenta”. I motivi del malcontento non finiscono qui.
Le sigle sindacali lamentano infatti anche la difficoltà dei dipendenti – madri comprese – di accedere all’orario part-time, il diffuso pendolarismo che obbliga molti di loro a viaggiare quotidianamente per raggiungere, da casa, lo sportello assegnato dalla direzione.
La nuova piattaforma informatica di supporto al servizio ha complicato ulteriormente la situazione: “spesso il programma si blocca – commenta un impiegato -, il che non solo obbliga i lavoratori a rincasare più tardi, ma li sottopone anche alle giuste lamentele del pubblico”.
Anche il servizio di recapito a domicilio sembra essere compromesso dalla carenza di personale. “ I postini sono obbligati alla flessibilità operativa, ovvero a coprire eventuali malattie o ferie dei colleghi – continua Tagliavia -. Questo obbligo però non può essere imposto per le assenze prolungate, o per le zone in cui addirittura non è stato istituito un lavoratore titolare”. Nello specifico le segreterie sindacali, nel volantino distribuito per informare la cittadinanza sulle ragioni della protesta, definisce i postini “personale che costantemente ripara alle falle aziendali”.
I sindacati criticano lo scarso peso attribuito dagli amministratori locali alle loro richieste: “la dirigenza locale riconosce il problema gestionale ma lo sottovaluta”, specifica Tagliavia.
Anche alcuni colleghi di Cgil hanno voluto partecipare al raduno in viale Cavour in qualità di componenti delle Rsu – anch’esse nel comitato organizzativo del sit in -, esprimendo con la loro partecipazione solidarietà ai promotori della protesta. “Accogliamo sempre volentieri chi condivide con noi i motivi della vertenza”, specifica il segretario Cisl Slp, anticipando come prossimamente verranno organizzate analoghe manifestazioni sia a Cento che a Copparo.