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I sindaci uniti bloccano i tagli delle Poste


Longarone (Belluno) - A Soffranco e nelle frazioni più isolate del comune di Longarone le Poste continueranno a portare la corrispondenza casa per casa, non lasciandola in deposito in buchette all'ufficio postale più vicino. Un risultato ottenuto grazie all’azione del sindaco Roberto Padrin, che ha mobilitato alcuni colleghi da sempre strenui difensori dei servizi nelle aree più disagiate. «Questo è un esempio di come le nostre comunità debbano combattere unite per salvaguardare i servizi fondamentali che ci permettono di vivere nelle nostre valli», commenta il sindaco di Longarone.
Padrin, venuto a conoscenza del progetto di Poste Italiane di sospendere il servizio di recapito della corrispondenza nelle zone marginali, ha subito informato i colleghi sindaci. In poche ore è così montata la protesta, con Poste italiane costretta, dopo un acceso tavolo di discussione, ad accantonare il proprio disegno: «Quello che è accaduto deve servire da esempio per il nostro territorio. Ci sono altre battaglie molto importanti che stiamo combattendo in questi mesi, a cominciare dalla sanità: possiamo vincere solo se ci presentiamo uniti».
Poste Italiane nei giorni scorsi aveva recapitato al Comune di Longarone una lettera in cui esprimeva la possibilità di sospendere il servizio di recapito nelle zone marginali. La lettera è stata interpretata come il primo passo di un ulteriore duro colpo non solamente al Longaronese, ma a tutte le comunità di montagna, che quotidianamente affrontano i problemi di un territorio difficile da gestire ed abitare. Subito il sindaco ha manifestato la più decisa contrarietà nei confronti della decisione di Poste Italiane di sospendere il servizio, coinvolgendo in questa battaglia colleghi sindaci, parlamentari bellunesi e consiglieri regionali.
«Sarebbe un ulteriore impoverimento dei servizi dati alla montagna bellunese – sostiene Padrin - che progressivamente, anche per effetto di queste insensate decisioni, si va spopolando e impoverendo».
L’appello del sindaco di Longarone ha ottenuto l’appoggio di molti suoi colleghi, preoccupati per la scelta aziendale di Poste Italiane, «che ancora una volta penalizzerebbe i presidi territoriali».
È così giunto il sostegno da parte dei primi cittadini di Falcade, San Gregorio, Feltre, Cibiana, Pieve di Cadore, Zoppè, Borca, San Vito, San Tomaso, Agordo, Canale, Santo Stefano, Comelico Superiore, Limana e altri ancora. Questo ha permesso di dar vita a un confronto con Poste Italiane, che alla fine ha dichiarato l’intenzione di continuare a garantire il servizio in tutto il territorio comunale.
«Riteniamo che il risultato ottenuto sia dovuto anche alla solidarietà che abbiamo ricevuto, dai molti colleghi amministratori, su un’iniziativa volta a garantire un indispensabile servizio per le popolazioni di montagna - conclude il sindaco di Longarone - desideriamo evidenziare la sensibilità di Poste Italiane che ha saputo cogliere un’esigenza reale del vivere la montagna».