Imperia - Il presidio postale di Sanremo verrà trasferito e “digerito” dalla direzione provinciale di Imperia. Inoltre la posta verrà consegnata a giorni alterni nelle zone dove la densità abitativa è inferiore a 200 abitanti per km quadrato, buona parte dell’entroterra.
È tempo di tagli e accorpamenti anche per le Poste. La gravità del processo definito di “razionalizzazione” da parte della SpA viene denunciata dall’organizzazione sindacale confederale SLP-CISL, che in un comunicato del segretario aggiunto di Imperia-Sanremo, Vincenzo Capasso, manifesta le forti preoccupazioni per il percorso intrapreso da Poste Italiane. E comunica che sino al 13 è scattato lo stato di agitazione negli uffici di tutta la regione e il blocco delle prestazioni in “straordinario”.
«I progetti aziendali proposti, a nostro avviso, presentano forti criticità - scrive - che riguardano sia i modelli organizzativi sia le linee di indirizzo, orientate esclusivamente al taglio e per nulla allo sviluppo. Il dato finale infatti realizzerebbe oltre 1000 esuberi su tutto il territorio Nazionale con pesanti ed evidenti ricadute sul territorio di Imperia e Sanremo, determinando l’avvio di conseguenti ulteriori processi di mobilità territoriale e riconversione professionale».
In particolare Capasso sottolinea come la soppressione avvenuta anni fa della direzione a Sanremo, seguita dall’istituzione di un semplice “presidio”, veda, in questo piano di “razionalizzazione” la cancellazione anche di quest’ultimo. A Sanremo e nel resto della provincia, in sostanza, resteranno solo gli sportelli quali punti di riferimento.
«La definitiva chiusura del Presidio di Sanremo ed il suo accorpamento con la direzione di Imperia - spiega - al di là della conseguente riduzione di posti di lavoro, sovrintende ad un ulteriore allontanamento dalle realtà di un territorio e dalle sue esigenze già fortemente penalizzate in tema di lavoro e servizi. Ulteriore e drammatica situazione si presenterà una volta avviata la riorganizzazione del settore postale con la prevista tipologia di recapito a giorni alterni per i centri con una densità abitativa inferiore alle 200 unità per chilometro quadrato. Basta prendere una qualsiasi cartina geografica politica della regione per rendersi conto dell’entità dell’operazione che ricadrà sulle spalle dei suoi abitanti».
Di due...uno e nel capoluogo di Provincia, oppure soppressione e trasferimento a Genova. Questa pare la tendenza comune non solo a Poste Italiane SpA. Una strategia in nome del risparmio o del massimo profitto? «E’ ormai riscontrata nei fatti una sempre più preoccupante politica aziendale, volta a contrarre i livelli occupazionali attualmente presenti in Liguria, che immancabilmente si riflettono sulla quantità e la qualità dei servizi forniti alla clientela, con grave riduzione della funzione sociale ed economica».
Slp Cisl unitamente a Uil Post ed Ugl Com, hanno provveduto «ad avviare una prima iniziativa di lotta proclamando lo stato di agitazione e il blocco delle prestazioni straordinarie in tutti gli Ufficii della regione. Seguiranno altre iniziative «per preservare un bene della collettività: il diritto ad un servizio equo».