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Messaggeria Istantanea





Carenza di personale e non solo: Poste in sciopero


Bergamo - Si preannuncia un ottobre critico per i servizi delle Poste Italiane in Bergamasca (come in tutta Italia): gli addetti degli uffici postali ed i portalettere incrociano le braccia a livello nazionale dal 3 al 30 ottobre. Anche se più che di sciopero, si parla di non fare più di quanto dovuto: l’obiettivo della protesta – che verrà accompagnata da manifestazioni ed assemblee – sono infatti le prestazioni straordinarie. I sindacati di categoria di Bergamo – Slp-Cisl, Uilpost, Confsal, Com e Ugl – hanno diffuso un comunicato per spiegare i motivi della protesta e le sue conseguenze sui cittadini, che andranno inevitabilmente incontro a disagi: “Con la vertenza in corso e con il rispetto del proprio orario di lavoro da parte di tutti i dipendenti di Poste che porterà ad evidenziare le carenze negli organici, sono a rischio: il regolare recapito della corrispondenza nelle zone prive di titolare, il recapito dei quotidiani al sabato (che in molte realtà viene effettuato con gli straordinari) e lo smaltimento delle code agli sportelli negli orari di chiusura al pubblico”. Lo scopo della protesta è quindi quello di evidenziare le debolezze di Poste Italiane, che – sempre nel comunicato – viene definita “incapace di dare risposte in un mercato in forte evoluzione che sta portando gravi demotivazioni fra i lavoratori per il mantenimento dei livelli occupazionali e riguardo alle prospettive future”. Una volta che tali fattori negativi verranno messi in luce dalla protesta, si auspica di raggiungere “una migliore offerta dei servizi al pubblico, trovando una soluzione ai molti problemi che attualmente ne frenano lo sviluppo e creano disagi ai lavoratori di tutti i settori aziendali ed alla clientela”. Con riferimento al territorio bergamasco, si fa notare una grave carenza di organico: gli uffici orobici hanno una carenza di 160 lavoratori, tra impiegati e consulenti (85) ed addetti al recapito ed alla ripartizione della corrispondenza (75). Questo difetto di personale ha varie conseguenze, come spiega il comunicato: “i lavoratori sono costretti giornalmente a subire distacchi in altre sedi per assicurare l’apertura giornaliera ed i servizi alla clientela (spesso senza che l’azienda provveda al pagamento delle spese di trasporto e di trasferta). Inoltre i portalettere, obbligati ad effettuare oltre al proprio lavoro anche quello di colleghi assenti per diverse ragioni, vedono aumentare il proprio impegno giornaliero, cosa che evidentemente mette a rischio la consegna quotidiana della corrispondenza”. La nota diffusa dai sindacati puntualizza altri gravi difetti di Poste Italiane, quali “gravi e continue inadempienze in merito alle disponibilità immobiliari, ai mezzi di trasporto ed alla sicurezza” ed “una piattaforma tecnologica non adeguata”, mentre si diffonde il fenomeno del pensionamento anticipato accompagnato da una mancanza lunga 10 anni nella copertura del turn-over. Lapidario il giudizio finale mosso dai sindacati nei confronti dell’azienda, che mostra una “doppia verità: una esterna che sbandiera utili di bilancio ed una interna dove, invece, vengono manifestate difficoltà economiche e di ricavi che portano ad una continua riduzione degli organici (con perdita di qualità dei servizi) e degli investimenti”.