Lecce - Due anni di arretrati nei registri delle poste destinate al macero. Per 24 mesi, infatti, il personale addetto non avrebbe compilato i moduli relativi ai controlli della corrispondenza che doveva essere distrutta. Un fatto significativo, e che non è passato insosservato all’occhio attento delle Fiamme Gialle, nel momento in cui i militari sono andati negli uffici di Poste Italiane a cercare di scoprire perchè lettere e pacchi non arrivavano mai a destinazione.
Un problema particolarmente sentito per i residenti di Lecce e zone limitrofe: Cavallino, Surbo, Squinzano.
I militari, già da oggi, riprenderanno i controlli sui 29 quintali di posta destinata al macero, per verificare quante spedizioni regolari non fossero state eseguite. Per ora, il peso delle missive non recapitate ammonta a tre quintali. Si è detto che il fenomeno riguarda ogni tipo di corrispondenza: lettere (private e non), plichi, riviste, raccomandate, addirittura cartelle esattoriali. La situazione, ovviamente, si aggrava nel momento in cui per errore finiscono al macero comunicazioni di enti pubblici.
Si attendono, quindi, ulteriori sviluppi nell’inchiesta portata avanti dalle Fiamme Gialle, coordinata dal pubblico ministero Angela Rotondano. Per ora, sul registro degli indagati sono finiti cinque dipendenti di Poste Italiane, accusati di abuso d’ufficio, occulatamento e distruzione di corrispondenza e appropriazione indebita.
Intanto, il segretario regionale di Ugl Camillo Massari esprime la propria solidarietà ai cittadini : «Siamo vicini alle migliaia di clienti che per l’interesse di qualcuno hanno visto trattare la propria corrispondenza come merce subendo danni sostanziali e forse irreparabili». Alla fine, però, spezza una lancia in favore di Poste italiane: «non vorremmo che per colpa di alcuni si infangasse la professionalità e la dedizione di migliaia di lavoratori che quitidianamente e da sempre sono al servizio dei bisogni degli italiani».
Un problema particolarmente sentito per i residenti di Lecce e zone limitrofe: Cavallino, Surbo, Squinzano.
I militari, già da oggi, riprenderanno i controlli sui 29 quintali di posta destinata al macero, per verificare quante spedizioni regolari non fossero state eseguite. Per ora, il peso delle missive non recapitate ammonta a tre quintali. Si è detto che il fenomeno riguarda ogni tipo di corrispondenza: lettere (private e non), plichi, riviste, raccomandate, addirittura cartelle esattoriali. La situazione, ovviamente, si aggrava nel momento in cui per errore finiscono al macero comunicazioni di enti pubblici.
Si attendono, quindi, ulteriori sviluppi nell’inchiesta portata avanti dalle Fiamme Gialle, coordinata dal pubblico ministero Angela Rotondano. Per ora, sul registro degli indagati sono finiti cinque dipendenti di Poste Italiane, accusati di abuso d’ufficio, occulatamento e distruzione di corrispondenza e appropriazione indebita.
Intanto, il segretario regionale di Ugl Camillo Massari esprime la propria solidarietà ai cittadini : «Siamo vicini alle migliaia di clienti che per l’interesse di qualcuno hanno visto trattare la propria corrispondenza come merce subendo danni sostanziali e forse irreparabili». Alla fine, però, spezza una lancia in favore di Poste italiane: «non vorremmo che per colpa di alcuni si infangasse la professionalità e la dedizione di migliaia di lavoratori che quitidianamente e da sempre sono al servizio dei bisogni degli italiani».