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Poste d'estate, chiusure e proteste


Cremona - Uffici postali chiusi, pesanti disagi per gli utenti e proteste dei sindaci.
Sta succedendo a Pieve San Giacomo, Cicognolo e Pescarolo, dove Poste Italiane ha deciso di ridurre i giorni di apertura degli uffici da 6 a 4, spiegando ai Comuni che il cambiamento è definitivo e non riguarda solo il periodo estivo, e che la scelta è legata ad una ‘necessaria razionalizzazione del servizio’. La stessa situazione potrebbe verificarsi anche a Stagno Lombardo: non c’è ancora nulla di concreto, ma nelle scorse settimane le Poste hanno espresso la volontà di portare le aperture settimanali da 6 a 5. A Cicognolo e Pescarolo i nuovi giorni d’apertura sono già attivi, con le poste cicognolesi chiuse il marcoledì e il sabato e quelle pescarolesi il martedì e il venerdì. Mentre a Pieve San Giacomo si parte questa settimana, con le nuove chiusure del mercoledì e del sabato. Ma il sindaco Libero Zini sta facendo di tutto per convincere Poste Italiane a fare marcia indietro: «Ho scritto alle Poste per protestare e chiedere di mantenere le sei aperture a settimana — dice —, spero che serva a qualcosa perché altrimenti il paese perderebbe un servizio importante, fra l’altro in un giorno come il sabato, quando gli uffici postali sono parecchio frequentati. Non voglio fare polemica, però è giusto che i cittadini sappiano che il Comune non condivide questa scelta, che fra l’altro ci è stata comunicata pochi giorni fa senza particolari preavvisi».
Anche il sindaco di Cicognolo Otello Fontana esprime malumore: «Da noi i nuovi orari sono già partiti e rappresentano una decisione unilaterale delle Poste — spiega —, ci hanno detto che hanno bisogno di razionalizzare il servizio diminuendo le aperture nei paesi in cui si registra una minor affluenza di utenti. Capisco le loro esigenze, però sarebbe stato più opportuno chiudere una sola volta, non due alla settimana oltre alla domenica». E’ dello stesso avviso il sindaco di Pescarolo Franca Busio: «Abbiamo già chiesto che la chiusura del venerdì venga abolita — spiega —, ma per la risposta dobbiamo attendere sino a settembre. Una seconda nostra richiesta, invece, è già stata accettata: dal 19 luglio il giorno di chiusura del martedì passerà al lunedì, perché per noi il martedì è giorno di mercato ed è il caso che le Poste siano aperte».
Il sindaco di Stagno Lombardo Donatella Mazzeo teme che la situazione possa verificarsi anche nel suo paese: «I dirigenti delle Poste ci avevano accennato che in futuro le aperture settimanali sarebbero calate da 6 a 5 — dice —, ma poi non si sono fatti più sentire. Spero che le cose non cambino, altrimenti sarò pronta a protestare».