Sito in costruzione...

Messaggeria Istantanea





La sede delle Poste venduta per 15 milioni

"Corriere del Veneto"

Padova - Era la Festa di Sant’Antonio, poco più di un mese fa. E, proprio mentre per le strade della città si svolgeva la tradizionale processione con la statua e le reliquie del frate portoghese, negli uffici centrali di Poste Italiane a Roma veniva venduto all’asta lo storico edificio che si affaccia su largo Europa e corso Garibaldi. Stiamo parlando del Palazzo delle Poste di Padova, quello di fronte a piazza Eremitani, ceduto dalla spa guidata da Massimo Sarmi, veronese di Malcesine, per una cifra intorno ai 15 milioni di euro. C’è stata una gara pubblica e, come sempre avviene in questi casi, l’offerta economicamente più vantaggiosa ha avuto la meglio. Si tratterebbe di un gruppo imprenditoriale vicentino, di Bassano assistito da uno studio di architettura di Abano Terme, intenzionato a «rivoluzionare» l’immobile con vetrine e negozi al piano terra e uffici e studi professionali in quelli superiori. L’aggiudicazione, come detto sopra, risale al 13 giugno scorso, tanto che già da un mese vecchi e nuovi proprietari si stanno confrontando sul da farsi.
Per decidere modi e soprattutto tempi dell’affare, dato che nel Palazzo delle Poste di Padova lavorano al momento oltre cento persone. Senza contare le migliaia che, ogni giorno, si recano in largo Europa per le più diverse operazioni, dalla spedizione di una raccomandata al pagamento di una bolletta. Inoltre, gli uffici romani della spa gialloblu e i compratori dell’edificio si sono messi in contatto anche con il Comune. Se non altro perché dal 2000 il municipio è titolare di una sezione dello stabile, vendutagli proprio dalle Poste, cioè Palazzo Zuckermann, che fa parte del complesso dei Musei civici insieme con gli Eremitani e la Cappella degli Scrovegni e rappresenta, soprattutto in questa stagione estiva, uno dei luoghi più frequentati dagli amanti dell’arte, della musica e della cultura in generale. Poco più di tre anni fa, il 25 giugno 2008, l’allora soltanto ipotizzata alienazione del Palazzo delle Poste era stata oggetto di una vivace interrogazione parlamentare dell’attuale deputato e segretario cittadino del Pdl Filippo Ascierto, particolarmente preoccupato per le sorti di chi lavorava (e lavora) in largo Europa.
«Per quale motivo - aveva domandato Ascierto all’allora sottosegretario all’Economia Paolo Romani - sono stati recentemente spesi circa 270mila euro per ristrutturare alcune parti dell’edificio, se poi l’intenzione è quella di vendere lo stesso? E che fine faranno i dipendenti? Verranno tutti trasferiti nella sede di via della Ricerca Scientifica? E poi i clienti, dovranno sobbarcarsi un viaggio in zona industriale, dato che nel centro di Padova verrà amancare un servizio essenziale per tutti i cittadini? Insomma - aveva concluso Ascierto - la vendita dell’immobile è da evitare ». Un appello, quello dell’onorevole pidiellino, caduto evidentemente nel vuoto. La sede centrale delle Poste, infatti, traslocherà presto in via della Ricerca Scientifica. E, di fronte a piazza Eremitani, resterà soltanto un piccolo sportello. Accanto a negozi, uffici e studi professionali. Senza esagerare, è un pezzo di Padova che se ne va.